Da quando provenendo dall’America ho iniziato a occuparmi di giornalismo non ci ho messo molto a capire che soprattutto nel giornalismo investigativo grazie anche a una certa magistratura spesso valida ma spesso schierata il ruolo dell’agente della Cia in Italia era percepito in modo totalmente stravolto : non più quello del difensore della legalità e della libertà dal terrorismo nel proprio e negli altrui paesi ma una specie di malato mentale con tendenze omicide anzi direi meglio demenzialmente stragiste anche perchè la famosa bomba il subdolo agente Usa non la piazzava in proprio -come farebbe qualunque demone scaltro- ma la affidava a ragazzini
incontrollabili come Fioravanti e la Mambro o a disturbati caratteriali più volte ricoverati in clinica psichiatrica come Carlo Digilio che descrive la Cia- per cui a suo dire collaborava – come una struttura militare (invece è civile) che parla di gradi militari che non esistono di referenti con cognomi che orecchiano l’americanità ma che non sono in nessuna anagrafe conosciuta o a geniali mitomani come il Venerabile Licio Gelli il quale da certa stampa ad orecchio è stato descritto per decenni come l’onnipotente lato – tenebra degli Stati Uniti in Italia. Parliamo di una persona che non parlava una parola di inglese e neanche troppo bene l’Italiano che non è MAI stato ricevuto- chcchè se ne sia scritto- nè alla Casa Bianca nè in Ambasciata a Roma nè in alcun
Consolato Usa in Italia che non ha mai incontrato non dico un agente della Cia ma neanche che sò un archivista in pensione che se gli chiedevi se conoscesse chi era il Regional Security Officer non capiva neanche che di che cosa stessi parlando e in quanto al Field Manual anche i sassi sanno che era un falso del KGB e anche i sassi sanno che era reperible a New York in qualunque libreria specializzata anzi era già on line nella di allora nascente internet ma siccome nella sceneggiata napoletana il Venerabile era- qui sì- un genio cosa fa : lo nasconde nel doppio fondo della valigia della figlia che scoperto in aereoporto per una perquisizione(che anche il mio gatto avrebbe previsto) allora ecco diventa il codice di riferimento delle stragi americane in Italia.
Eppure..eppure devo dare atto che chi ha creduto in questa sconcertante- e per chi è americano come me dolorosa- interpretazione dei misteri del dopoguerra in Italia qualche ragione per quanto labile nonostante tutto ce l’aveva….prendiamo un altra personaggio sconcertante-non voglio dire disturbato- come l’ex capo dei Servizi Segreti Adelio Maletti.
In più interviste sostenne che dietro la strage di piazza Fontana e in genere delle stragi italiane c’era la Cia. Alla Commissione Parlamentare sul terrorismo però dichiarò che non gli risultavano rapporti tra la Cia e Ordine nuovo e l’unica comportamento anomalo risultò quello di un addetto miliare americano che per una estate ebbe strani contatti con ufficiali militari italiani del nord. Nomi, date ,luoghi ?niente .Così come quando
gli si chiedeva che prove o perlomeno indizi avesse sul fatto che fosse la Cia a orchestrare le stragi in Italia rispondeva incredibilmente : “Prove ?Nessuna.Una sensazione. ” Non sapendo che pesci pigliare per giustificare l’influenza eversiva americana in Italia a un certo punto Maletti tira fuori in Commissione Stragi che gli risultava essere stato licenziato in tronco per diretto intervento dell’Ambasciatore Usa. Come si chiamava ? gli chiedono . Risponde :mi sembra Gram. No si chiamava Martin Graham e il generale si guarda bene dal dire che all’opposto secondo due inchieste del New Yoprk Times e della Stampa di Torino Graham nel 1972 gli avrebbe dato sottobanco 800.000 dollari che corrispondono a circa credo 30 milioni di dollari attuali…bizzarro che poi la stessa persona ne reclami il licenziamento. Addirittura,e finisco sul generale ,Maletti giudica scorretto che Umberto Federico d’Amato capo del mitico Ufficio Affari Riservati avesse rapporti confidenziali con gli americani..ma scusatemi con CHI avrebbe dovuto averli ? Umberto FDA è stato nel bene e nel male un eroe della Repubblica e lui i rapporti con noi americani ce li aveva veramente …addirittura personaggi che io ho visto atterrire l’Ambasciatore americano in Italia di turno e anche Presidenti degli Stati Uniti di turno (perchè gli Ambasciatori e i Presidenti passano ma i veri , ripeto ,i veri burattinai no )come Hugh Mongomery o Theodore Shakley quando venivano a Roma non dormivano in Ambasciata ma dormivano da lui perchè non si fidavano di una deriva radical chic che pure c’è sempre stata in via Vittorio Veneto 121- a proposito del fatto che
l’Ambasciata Usa è tutto tranne che un monolite unilaterale- e inoltre trovavano leggermente inaudito che i servizi italiani si appostassero – come continuano scusatemi con molto poco buon gusto a fare – sui tetti del dirimpettaio Hotel Savoia per fotografare qualunque funzionario vi entrasse o vi uscisse.
Mi sto dilungando troppo e quindi sorvolo su argomenti che meriterebbero da soli un libro come un altro grottesco presunto agente della Cia secondo la pubblicistica italiana tal Carlo Rocchi che di mestiere in realtà faceva l’immobiliarista a Milano il che non toglie che a livello di fantasie autoreferenziali se glielo chiedevate magari lo confermava…per fortuna che un magistrato che non amo in modo particolare ma serio come Ferdinando Pomarici lo assolse da tutte le autoaccuse di tramare colpi di Stato assieme alla Cia “perchè il fatto non sussiste “… la cosa più interessante e che più di dieci anni fa l’ideologo e creatore del movimento 5 stelle Beppe Grillo gli dedicò quasi un intero numero del suo blog come simbolo funesto della Cia in Italia…un pò paradossale da parte di una persona che poco dopo sarebbe venuto in Ambasciata Americana a Roma con il cappello in mano per centinaia di volte e per anni di seguito per chiedere cosa fare , come comportarsi…e forse quando più di dieci anni fa gli analisti interni di via Vittorio Veneto-e mi dispiace profondamente che questi documenti non siano ancora declassificati-profetizzarono che in una dozzina d’anni il suo movimento sarebbe diventato il primo partito in Italia dimostrarono come l’influenza
americana su un paese ( che ovviamente considero anche mio essendo italoamericano) è più sofisticata e più strutturale che suggerire o affidare plastico C4 a qualche minorenne o a qualche psicopatico nostalgico.
Io non sono qui nè per fare allusioni nè per suggerire piste ma forse qualcuno degli investigative journalist italiani (tra cui i bravissimi e qui presenti Gabriele Paradisi e Paolo Cucchiarelli )dovrebbe riflettere su come mai l’ex Ambasciatore in Italia Gadner nelle belle per quanto un pò anodine memorie sul suo mandato in Italia ebbe terrificanti problemi col Dipartimento di Stato non perchè vi dichiarasse il suo amore e la sua stima per i di allora ancora comunisti Veltroni Fassino e d’Alema e compagnia bella ma per una foto sfuggita-o forse no ?- al suo controllo nel suo libro sull’Italia. Vi si vedono 3 generali della Nato e il capo della Cia di allora a Roma affannarsi e istruire con cipiglio un bel ragazzotto poco più allora che ventenne. Quel bel ragazzotto dal sorriso già allora impunìto era Sivio Berlusconi.
A questo punto ovviamente dovrei parlare del -secondo la favole dei pur bravissimi colleghi italiani e le fantasie omeriche dei pur bravissimi magistrati italiani – dell’unico diciamo agente nero Cia conclamato in Italia, Roland Stark. A questo punto dovrei anche parlare di conflitto di interessi perchè ai tempi della rivoluzione del 77 a Bologna ebbene sì lo conobbi e anche molto bene ma se si facesse una perizia fonica della telefonata sicuramente registrata arrivata nel 1975 alla Questura di Bologna dal Baglioni Hotel 5 stelle che invitava a
fare accertamenti su uno strano americano che girava in Ferrari ma non aveva i soldi per aggiustare la portiera rotta e stivava nella suite ove risiedeva con la bellissima fidanzata milioni in strane attrezzature chimiche si scoprirebbe che la voce era del sottoscritto tanto ero poco solidale e tanto tutto mi distanziava da lui. Quello che io reputo il miglior giornalista investigativo inglese in Italia Philip Willan si è a lungo fatto raccontare per un suo libro come ridessi in faccia a Stark quando dopo essermi stato presentato dalla locale insurrezionalista autonomia operaia emiliana mi chiese di collaborare con lui come agente della Cia presentandomi a mò di prova un ridicolo tesserino dell’antinuclearismo americano ( che invece convinse un pur onesto magistrato come il giudice Giorgio Floridia ) a cui mi fu troppo facile obbiettare che gli agenti della Cia all’estero non girano grottescamente con il tesserino ma semmai con un memorizzato codice di riconoscimento satellitare e come in realtà Stark fosse tragicamente solo uno scaltro geniale chimico criminale che riuscì a ridurre il prezzo di una dose di LSD da 500 a 5 dollari con quali benefici effetti per la gioventù lascio a voi immaginare….
Scusate concludo con Habemus Papam…finalmente con il sequestro Abu Omar – anzi diciamo come si chiamava veramente Hassan Mustafà Osama Nasir- abbiamo colto gli agente della Cia con le mani nella marmellata in Italia….ma le cose non sono così semplici.
Tutto nasce dal fatto che gli inquirenti italiani registrando Abu Omar pensavano parlasse in arabo egiziano ma lui non parlava in arabo egiziano parlava in dialetto begio e in parte in dialetto nubiano due dialetti quasi incomprensibili anche a gran parte degli stessi arabi …e se questo il sistema americano lo sapeva perchè intercettava da suoi satelliti militari sovrapponendosi a una sovranità nazionale mi scuso (anche se da quello che so- chiedo venia ai giuristi presenti se dico una sciocchezza -si è perseguibili penalmente se si intercetta abusivamente essendo dentro al sistema telecomunicativo di una nazione non fuori ) indice comunque di estrema segretezza di estrema importanza di una operazione….gli specialisti americani si accorsero che una frase terrificante come “avremo abbastanza uranio arricchito da sterminare ” (nubiano )veniva tradotto in arabo egizio in “abbiamo abbastanza pasta bianca da disseminare…cioè si confondeva la cocaina con l’atomica. Purtroppo cosa accadde ?che a gestire il tutto fu Jeff Castelli . Era il capo della Cia a Roma ? sì . Questo esclude fosse un truffatore ?no. Già aveva manipolato per non dire truffato all’epoca dell Nigergate dove avvallò la velina dell’uranio in Irak a fini nucleari che un carabiniere espulso dall’arma ladro e truffatore tal Rocco Marino aveva rifilato rubando timbri e carte intestate all’Ambasciata del Niger a un compiacentissimo Pollari che lo rifilò a un benevolissimo M16 che lo rifilò a un felicissimo Dipartimento di Stato che dette al Presidente
Bush il pretesto per dichiarare guerra all’Iraq….era Castelli che garantì che la traduzione esatta andava fatta in nubiano….era vero ?non lo so,quello che so è che la squadra degli esfiltratori era composta soprattutto da agenti del Sismi capitanati da uno dei veri 007 italiani l’agente Luciano Pironi capace persino di capire e parlare dell’americano i dialetti…per inciso grandissimo amico nonchè vicino di casa del giudice inquirente Armando Spataro…ma non esiste un conflitto di interessi ?evidentemente no se alla fine hanno assolto tutti i carabinieri per segreto di Stato , condannato degli umili contractors (la Cia checchè se ne dica non si sporca di certo le mani sul campo )e a 7 anni i presunti responsabili Cia come Castelli…debbo essere sincero. Che 7 anni siano stati inflitti anche a Betnie Madero (non a caso soprannominata in Ambasciata snake : la vipera )io per quanto suo compaesano non riesco a dolermene…viveva per dimostrarti che non era quella semplice segretaria d’Ambasciata che appariva ed era capace se uno come il sottoscritto entrava in una toelette un pò defilata di via Vittorio Veneto di latrarti : “What the bloody fucking are you doing here ??” Altra cosa invece un altra 007 della Cia condannata peraltro con pene minori la straordinaria Sabrina de Sousa…lo vedete tutti ha quasi settantanni ed è ancora bella come una attrice….parlando perfettamente tra l’altro 5 lingue pensate come poteva essere a 30 anni…lo sanno bene le decine di politici di primissimo piano, di inventori ,di giornalisti ,di magnati ,di magistrati di mezza Europa – Italia non esclusa -che si sono innamorati di lei non sapendo che esistono microtelecamere grandi e e sottili
come mezza unghie che si attaccano come francobolli e le cui microbatterie possono durare anche un mese….
Random House da quello che so le ha offerto venti milioni di dollari per le sue memorie. Ma Sabrina ha rifiutato con sdegno. E’ in gran forma e in fondo ha quasi solo settantanni. Ne vuole vivere ancora moltissimi altri . That’s all. Have , gentlemen, a wonderful life. If you can .
CRISTIANO LOVATELLI RAVARINO