L’unica artista italiano su cui mi interrogava Francis Bacon era Leonardo Cremonini.
“What’s happ to Leonardo? “”Cosa combina Leonardo?”.
Ma non me lo chiedeva con un tono incuriosito-lui che pure sapeva essere così spietato con colleghi anche famosi. Me lo chiedeva con un tono preoccupato.
Era forse l’unico pittore nei cui confronti avesse una specie di complesso,o perlomeno una ammirazione quasi reverenziale.
Con Cremonini aveva esordito nella sua prima galleria inglese, la Hannover della Erica Brausen, sulla vespa di Cremonini aveva scorrazzato nella sua prima visita in Italia,e Cremonini nel 91 era andato a trovare in Italia, poco prima di morire -quasi un commiato dalla vita- nello stupendo studio(uno dei tanti nel mondo) che il pittore possiede alle Isole Eolie.
“Ma allora perché nel corso degli anni non mi ha cercato più spesso?” mi ha chiesto di recente con affettuosa perplessità il grande maestro di Bologna,città che nei suoi confronti si è comportata in modo orrendo,(si pensi alla inaugurazione del restaurato stupendo complesso museale di San Giorgio in Monte affidata a pittori cartolineschi o pittori della domenica ma,si sa,il capoluogo felsineo adora le mezze figure-forse perché ne è composta- e odia i geni).
La risposta era molto semplice.
Bacon era innamorato di Cremonini. E non solo della sua pittura.
Il maestro delle vertiginose spiagge lunari infatti non è solo un prodigio iconico,è anche un prodigio genetico.
Io non conosco pressoché nessuno che superati gli ottanta dimostri la metà dei propri anni.
Non altissimo ha mantenuto una chioma beethoveniana ,da ventenne,denti perfetti,una pelle adolescenziale e dei muscoli che sembrano ancora in grado di stritolare un toro.
E’ come se fosse una delle cinque sei persone al mondo a cui il Tempo non avesse il coraggio
Di riscuotere le tasse, forse perché sa che sulle sue tele scorrerà inutilmente.
” E poi deve possedere una energia sessuale spaventosa- chiosava di lui incuriosito Bacon -lo si
vede da come dipinge i seni e persino i peni,sicuramente i meglio dipinti dell’arte moderna. Solo
chi in questo ambito è insuperabilmente felice può dipingerli così. Mi ha sempre enormemente attratto ma se lo corteggiassi,lui che omosessuale non è, con cosa potrei cercare di fascinarlo?parlargli di pittura dove forse è lui a potermi dare dei suggerimenti?Se prendessi un mio quadro di cane e lo mettessi accanto a uno dei suoi cani dipinti non penso ne uscirei benissimo…
(per inciso,e a documentazione degli scettici ,tutto questo non lo diceva solo a me ma è confermato anche dalla più grande vivente fotografa d’arte inglese, Alyson Hunter, a cui lo riferiva Daniel Farson,il vero geniale biografo della vita di Francis Bacon)
Quest’ultima spiaggia della pittura come definivaCremonini Franco Solmi,o il più inconfondibile dei neofigurativi nell’accezione di Giuliano Briganti,o con sottile paradosso il pittore dell’astratto reale secondo Louis Althusser (nel senso che è tale la maestria compositiva dei suoi quadri che anche i rapporti fra le cose dipinte diventano”figura”) un pittore insomma come notava impressionato Umberto Eco che non ha eguali per le emozioni e le interpretazioni che ha saputo suscitare anche al di fuori dalla cerchia degli specialisti è però anche un maestro a cui l’Europa(ha studi a Parigi, Firenze ,Panarea ,Venezia…) non ha saputo ancora trovare a- della Cee perenne rossore- un editore per le migliaia di suoi disegni inediti che costituiscono un straordinario inedito corpus e di cui qualche fulminante frammento(assieme a diversi quadri) potrà essere visti da Domenica 11
Settembre dalle undici in poi nella mostra”Gli animali dell’uomo” sui Colli Alti di Monte Morello di Sesto Fiorentino in una chiesetta medievale riadibita a minuscolo ma prezioso spazio espositivo con catalogo curato da Antonio Natoli, il direttore del Museo degli Uffizi.”E’ anche un omaggio al Gruppo Gualdo -annota il pittore- un raro gruppo di persone di grande sensibilità culturale in grado di capirmi.”(oltre al Gruppo Gualdo,un gruppo di splendidi volontari che attua rare raffinate esposizioni anche nella scultura e opera anche nello sport la mostra è altresì sotto l’egida dell’Assessorato alla cultura della Provincia di Firenze,il Comune di Sesto Fiorentino e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze).
Il video lettore potrà rimanere forse impressionato dalla terribile severità dei giudizi di Cremonini sull’Arte Moderna.
Ma come diceva Antonio di Pietro non eravamo noi dei pool ad essere dei sadici, erano i reati a
Essere gravi. Così non è colpa del pittore se il panorama dell’arte moderna assomiglia a un grottesco luna park pieno di arroganti scarabocchi,ferraglie,”
Che questo squallore non sia destinato ad accedere all’eterno lo pensiamo in molti. Ci voleva il genio e il coraggio di Leonardo Cremonini per ricordarcelo fino in fondo. .
Il suo sguardo sulla storia dell’arte gentile Maestro è talmente severo che lei trova da ridire persino sulla Cappella Sistina di Michelangelo. Non andrebbe bene. Il Buonarroti sbagliò?
” Potrebbe sembrare davvero presuntuoso pensare che Michelangelo sbagliasse qualcosa .Eppure
continuo a credere che la Cappella Sistina sia stato un errore,un meraviglioso sublime errore ovviamente. Ma come tutti sappiamo gli venne imposta,rischiò la prigionia e la vita pur di non farla.
E per quanto continui ad affascinare il mondo continuo a pensare che- se fosse stato libero- in quegli anni ci avrebbe regalato capolavori ancora più sublimi.”
Con un salto di cinque secoli arriviamo a un altro grandissimo, Picasso. A lei Picasso maestro ,diciamocelo, fa proprio schifo. Una sorta di grande bluff. Giudizio che nel mio contare assolutamente nulla condivido appieno.
“Sono sempre stato un osceno denigratore del mito di Picasso.”
Grandi idee,suppongo ne convenga,ma rozza esecutività:è così?”
“Nessuno ha mai negato le sue enormi potenzialità,ma Picasso le immolò….al mito del successo,il vero mito devastante del nostro tempo,un mito orribile proliferato su un vuoto:quello creato dalla scomparsa di ogni fede.Senza la fede,qualunque fede,l’uomo si sente solo e non lo sopporta…si abbarbica a questa fede deteriore,di quart’ordine,che è il successo.”
Burlington Magazine,mi sembra,scoperse anni fa che persino l’indubbia straordinaria maestrìa compositiva di Guernica- quella non poteva essere negata- era un calco da una rara litografia di tauromachia spagnola…comunque i falsi miti dei falsi grandi pittori dell’arte moderna potrebbero
Farci scrivere una enciclopedia…lei ad esempio so che non è mai stato supino,anzi non ha mai creduto,ad uno dei pochi grandi miti apparentemente inscalfiggibili dell’Arte Moderna Italiana:Lucio Fontana.
Esattamente.
Lucio Fontana è il simbolo di questa finta arte soltanto devoluta al mercato,di qualcosa
Cioè oscenamente privo di qualunque qualità creativa ma per ciò stesso concepibile come merce,come rozzo manufatto che -data la sua ridicola irrisoria esecutività- può rispettare la sacra regola dell’arte degradata a merce: l’iperproduzione, la quantità, u n capolavoro ogni dieci minuti….insomma l’arte seriale,il quadro e la scultura ridotte a fotocopie pronte all’uso….io sono sempre stato assediato dai grandi mercanti d’arte ma a parte pochi fuoriclasse del settore che mi hanno capito- come Claude Bernard- quando vedevano che per un quadro magari ci mettevo alcuni
mesi,che potevo garantirne dieci ,undici in un anno,forse…mi guardavano come un pazzo.”Ma a me ne servono cinquecento !Gliene garantisco la vendita!”guaivano come rapinatori increduli di fronte a qualcuno che possieda le chiavi d’accesso della Banca d’America.”Cinquecento quadri in un anno?Vada da qualcun altro!” rispondevo accompagnandoli senza salutare alla porta. E loro ci andavano. Di maestri dal capolavoro in dieci minuti….è piena la terra. Affollano i giornali e le mostre che si vedono in giro.”
All’Accademia di Firenze hanno fatto di recente una mostra “Omaggio a Michelangelo,Forme per il David “di Baselitz,Fabro,Kounellis,
“Che nulla al mondo,davvero nulla,potrebbe interessarmi meno degli informi agglomerati da cui è composto….quell'”omaggio”.
Ma ruotando la nostro attenzione verso pittori che pure sembrano mantenere qualche stilema formale cosa ne pensa ad esempio dell’astro della Transavanguardia ,Sandro Chia?
“Un deficiente.”
Un deficiente?!
“Meglio:IL deficiente .Il deficiente nel senso proprio etimologico del termine,deficiens, colui che manca,ecco Chia mi sembra un artista a cui manchi tutto per essere considerato tale.
Di recente sono stato a Cortina per i convegni del Palawolswagen. Le gallerie locali erano piene di
Autori come Francesco Clemente e Botero.Cosa ne pensa di uno come Clemente che non mi sembra per inciso abbai tratto a suo tempo molto arricchimento dalla sua intimità con personaggi come Wharol e Basquiat?(faccio forse un’unica eccezione per i suoi”incendi”).
“Di Clemente penso esattamente quello che penso di Chia.”
E dei mammozzi tipo omone Michelin di Botero?
“Bè con Botero è leggermente diverso,a Botero bisogna almeno riconoscere una certa accuratezza artigianale.”
In effetti anche a me i suoi gatti di bronzo piacciono,sarà che il gatto e il bronzo sono due cose talmente meravigliose che comunque ne viene fuori qualcosa di buono.Ma sono sicuro che nell’arte moderna ci saranno anche cose che lei ama….
“Bonnard, la qualità pittorica di Bonnard è straordinaria.Tra l’altro pochi ricordano che era contemporaneo di Picasso anche se quest’ultimo visse più a lungo…non solo straordinaria qualità pittorica ma anche concettuale…l’uomo solo ,disperato, dell’attuale condizione umana quasi
fossilizzato dalla sua rabbia di non saper reagire è perfettamente profetizzato nelle tele di Bonnard.”
A proposito di profezia e che nessuno è profeta in patria…la città di Bologna sembra essere l’unica al mondo a non accorgersi di avere avuto con lei dopo Morandi un altro grande maestro…due antologiche in qurant’anni e non organizzate dalla città…
“In effetti anche quella del sessantanove proveniva da un tour europeo…come quella recente all’Accademia delle Belle Arti..dove perlomeno ho potuto riincontrare un critico a me assai caro, Adriano Baccilieri…”
Sì è mai spiegata questa torva insensibilità?Forse non essere lei protetto da alcun partito politico?
“Più che altro Bologna è stata colonizzata a lungo e in parte lo è ancora dallo sguardo critico di Francesco Arcangeli il quale si spese per movimenti come l’informale…esattamente il contrario di ciò che io sono…solo la forma è significante…l’informale è l’angoscia di tutti…troppo facile…oggi la “forma” di successo è quella della pubblicità e del fumetto…questo annebbia una presenza come la mia che ne è agli antipodi,essendo totalmente anticonsumistica”.
Ma insomma Momi Arcangeli sempre a caccia di nuovi talenti non si accorse di una montagna come lei, per di più vicino casa?
“Amava la mia pittura ma non scrisse mai una riga,mai,a tanto può arrivare il fanatismo teoretico. Nel 1960 faccio una mostra di una qualche importanza alla galleria il Milione diretta allora dal famoso Ghiringhelli il quale il giorno prima dell’inaugurazione mi telefona e fa”Non sapevo Arcangeli amasse tanto la tua pittura,è tutta la mattina che la sta guardando abbacinato.””Se è per questo non lo sapevo neanch’io!”gli risposi .Mostrava deferenza,chiedeva rispettosamente il mio parere,stava ore di fronte ai miei quadri…ma non spese per me una sola riga,lui che ne spese anche per sconosciuti rimasti per sempre tali. Non rientravo ,pericolosamente,nei suoi schemi critici…fanatismo teorico. Un’altra volta nel 69 ai Musei Civici dove appunto approdò dall’Europa la mia prima antologica bolognese lo incontro che esce dalla mostra assieme a Giuseppe Raimondi,mi vede ed esclama:”Cremoniini,ma sutch!..”e sventola le mani a rotazione dall’alto in basso quasi a dire troppa grazie Santantonio…mi sembra significativo che un critico della sua levatura e della sua raffinatezza quasi costretto ad esprimere ammirazione si sia rifugiato in una esclamazione da birocciaio.”
Ma il mito Morandi,di cui alcune recenti acquisizioni Museo omonimo mi sembrano perlomeno imbarazzanti,lei lo condivide in toto?
“Nessun mito condivisibile in toto,in quanto alle acquisizioni alcune possono rivelare perlomeno il valore di reliquia…”
Dopo gli anni cinquanta la sua produzione mi sembra però crolli,diventi molto più insipida,tra l’altro chiude la fabbrichetta artigianale di colori ad olio inglese a cui era legatissimo…
“No,su questo non sono d’accordo,a me piace anche dopo gli anni cinquanta.”
Sempre a proposito di miti…e Maurizio Cattelan,che adesso vende a miliardi?lui tra l’altro si vanta di essere troppo raffinato per “spendersi” nella mera esecutività delle proprie opere…quello che però pochi sanno è che in realtà vengono quasi tutte fatte da un artigiano suo collaboratore austriaco…quindi in pratica lui è lo scaltrissimo vampiro di un altro..(un po’ come fece A.Wharol con il povero Gerald Malanga)
“Ma il problema non è Maurizio Cattelan e i suoi pupazzetti di stoffa. Il problema sono i cretini che glieli comprano.
Vede, è un problema molto semplice e molto drammatico al tempo stesso. In una società che fonda se stessa sui consumi l’inconscio collettivo ha ripreso a considerare l’arte-quella vera- il nemico,l’AntiCristo,il diverso assoluto. Oggi che si parla tanto di terrorismi la vera arte a mio avviso viene percepita dall’inconscio collettivo meno come una forma di estetica che come una forma di terrorismo,di pericolo .L’ arte- che è l’individuo portato alla sua massima intensità -viene detestata dal cosiddetto mondo democratico che fonda se stesso sui consumi,sulla ripetizione seriale,sull’annebbiamento, sulla tecnologia atrofizzante. Si è arrivati al punto che l'”Urinatoio”di Duchamp-da lui concepito come mera provocazione perché non si sentiva apprezzato come pittore-oggi è considerato il suo capolavoro. Questo è un mondo che apprezza soprattutto i pisciatoi e le merde d’artista…. sarà che la vera arte la considera ormai molto più oscena.
Si è tanto demonizzato uno Stalinismo che affollava ogni stanza dei ritratti del suo sanguinario tiranno.
Io tra quello stalinismo e un cosidetto Capitalismo democratico che affolla i musei dei pupazzetti di un Cattelan ,pagandoli miliardi, non vedo-lo dico con infinita amarezza-alcuna differenza.”
Cristiano Lovatelli Ravarino