.:: Dall’Emilianità a Bologna.
.:: Un universo minore raccontato mille volte ma davvero conosciuto?
.:: La Mafia inventata non da Corleone ma dai nobili bolognesi, Renato Zangheri
.:: come Richard Gere, l’atroce fine di Dozza, l’eroico antesignano Renzo Imbeni,
.:: l’ectoplasmatico Walter Witali, il giornalista terrore dei giornalisti Guazzaloca,
.:: Cofferati come Woody Allen occulto e Terminator di quei delinquenti degli osti,
.:: i centri storici salvati dalle librerie Coop e Coop Adriatica, il sanguinario grottesco
.:: teatrino della Uno Bianca, i portici e le colline felsinee come doppia ozonosfera,
.:: il sottoscritto mandante dell’omicidio di Vincenzo Muccioli, il vero mistero
.:: di Prodi non era a via Gradoli, il Sangiovese e il Barbarossa della Fattoria Paradiso
.:: fecero cambiare idea sui comunisti a Reagan e Clinton,
.:: l’erede universale di Francis Bacon a Bologna…
.:: …e mille altri manicaretti concettuali ( e mondani) .
.:: Quarti di memoria inchiodati nello scannatoio del tempo.
Le
due Torri
foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Bologna
Medievale
foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Nel Medioevo mentre portavano i condannati alla forca in Piazza Maggiore per il divertimento della folla già staccavano sul carretto braccia intere al malcapitato alle cui urla disumane il tollerante gentil popolo emiliano danzava festoso al suon di tamburelle (Tiziano Costa “Bologna,Storie di vita perduta,C’era Bologna editore 1999 )La Mafia- benchè sia poco noto-fu in qualche modo inventata dai nobili bolognesi. Famiglie come i Pepoli avevano centinaia di sicari al soldo e palazzi sotto il loro controllo come il Davia Bargellini – oggi vi risiede il centro ricerche Nomisma creato da Romano Prodi – sembrano ancora trasudare del sangue e dei corpi delle vittime (non pochi murati vivi) di centinaia di banchetti apparentemente conciliativi finiti in strage e in centinaia di bare di calce proprio come i loro mediocri epigoni, alcuni secoli dopo, di Corleone. Dostoievsky per quasi un anno divenne invisibile nella periferia della città giocandosi fin i cappotti dei figli in un casino da gioco allora famosissimo a San Lazzaro e inorridì al punto di se stesso da concepirvi il nucleo dei Karamazov. (Uno dei tanti episodi straordinari ma fantasmatici di una Bologna od Emilia di cui nessuno parla.)
Colline
di Bologna
foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Colline
di Bologna
foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Nelle sue intatte meravigliose colline che assieme ai suoi portici la circondano come una”doppia ozonosfera”” secondo la bellissima espressione del grande poeta Philip Larkin(tanto per cambiare anche lui nei primi anni ottanta invisibile a Bologna ))Goethe pensò di aver scoperto la pietra filosofale dalle parti di Paderno e io, giovane universitario, ci facevo il mio rustico ma ineguagliato talamo delle sventurate ragazza disposte a dar credito alle mie contorte elucubrazioni.
Un virus non dovrebbe permettersi di discettare del proprio computer- perché tale mi sono sempre sentito nel corso degli anni nei files petroniani sempre sospettosi su di me, perlomeno quelli che esprimevano ostinatamente l’ultima raffica di Lenin- ma ora che non sono più newyorchese ora che non sono diventato del tutto londinese ora che mi spaventerebbe ritornare romano e ora che sono riaffiorato almeno in parte in Emilia- terra che fu di mia madre- non sono certo in grado di indossare in modo elegante sogni sgualciti da altri ,tranne uno: Bologna non l’ha mai saputa raccontare nessuno. Non venitemi a dire che ci riesce un libro come “La Vita quotidiana di Bologna ai tempi di Vasco “ (Laterza Contromano 2008) che dimostra come Enrico Brizzi a 18 anni forse era un genio,adesso scrive con le qualità narrative di uno studente di terza media che da grande farà il geometra sottopagato. O un saggio come quello di Edmondo Berselli “Quel gran pezzo dell’Emilia” (Mondatori Collezione Frecce)che di brillante ha solo il titolo mentre per il resto sembra scritto,come originalità d’impianto,dallo stesso ghostwiter da terza media futuro maldestro geometra che aveva già devastato le pagine di Brizzi (evanescenza che nel recente: “Sinistrati. Storia sentimentale di una catastrofe annunciata,Mondadori “ si evolve in dozzinalità greve con frasi tipo:”Bravo Cofferati che sganciata la moglie si è fatto scodellare un figlio da una trentenne..”
O lo scaltro stanco accademismo di un Francesco Guccini che nelle sue liriche felsinee non travasa nulla delle proprie ammirevoli ricerche linguistiche sul dialetto(ci riuscì invece, ma solo musicalmente, Lucio Dalla -generoso recuperatore anche per motivi di sobrietà finanziaria di musicisti alcolizzati -in Terra di Gaibola il suo primo e unico capolavoro…si pensi alla recente francamente imbarazzante Dark Bologna) benché continui a pensare che siano soprattutto tardo-reaganiani come Alan Jackson a restituire paradossalmente il sapore country della gens emiliana in ballate come “I still like Bologna”.Oppure geni invisibili,troppo raffinati per volersi incanaglire sulla ribalta come Rogèr Riccobono a suo tempo tra i fondatori dei Nuovi Angeli e ancora oggi silenzioso autore di grandi ballate che in pratica regala a gruppi come i Pooh… (che ovviamente li massacrano) Nella sua meravigliosa villa di Pianoro circondato da centinaia di oggetti antiquariali amorosamente raccolti da sua moglie Rosa e da una mezza dozzina di terrificanti pitt bulls taglia grande da difesa se attorniato da amici fidati ogni tanto suona i suoi capolavori,tra cui il vero unico Inno del Bologna.
E ci riesce anche se in modo scolastico Jenner Meletti nel numero di Dicembre di National Geograpich in cui questo ex inviato speciale della Unità per descrivere la turrita capitale rossa dedica il maggior spazio dell’articolo ai riti del Collegio di Spagna, uno dei rifugi teocratici dell’aristocraticità papalina locale. Splendidamente ci riesce Alberto Statera in uno di quei rari articoli che focalizzano un intero ambiente “Cofferati e i 3 poteri di Bologna “(Repubblica,3 Febbraio 2007)… Ma io non voglio parlare di Bologna,del fottuto riformismo emiliano,del tortellino anche mentale,il Cofferati seguace della Tatcher, le turrite guglie che chi le vede mai,il prestigioso Mulino sai le palle, il Motor Show e il suo glebeo delirio a quattro ruote ….voglio solo affacciarmi sull’ abisso lieve del rapporto labirintico che ho avuto con una patria minore ma nella memoria inespugnabile e a cui ,incredulo,sono sempre ritornato.
Roger Riccobono singing foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Il Collegio di Spagna a BO da National Geohraphic
Tornato a questa terra,ultima landa dei comunisti…con cui in realtà mi sono quasi sempre trovato benissimo. Non ho mai ben capito perché, almeno per un certo periodo ,ne divenni un simbolo antagonista. A me, i comunisti,in cambio di qualche sporadico articolo in inglese non sempre illuminato,mi hanno letteralmente mantenuto. Per anni: eventi,congressi,donne (leggi: gli ambienti in cui intercettarle)cene,lavoro,persino disposti a sorbirsi le mie grottesche lacrime di coccodrillo sentimentale a cui era stata inflitta una zanna di meno quando una delle sventurate squisite morfotortelline rugiadose sensualmente campestri emiliane di turno avendo capito che ero una testa di cazzo non so perchè mi lasciavano. Comunismo? per me comunismo fu il mitico capo partigiano nonché venticinquennale caporedattore dell’Unità Ciro Soglia(secondo i bene informati i vertici del Cremlino si fidavano quasi più del suo giudizio che del segretario di Botteghe Oscure di turno)che per primo mi fece scrivere in Italia nonostante non avessi alcuna esperienza e scusandosi lui con me quando a causa di un mio articolo venne licenziato in tronco dalla direzione delle riviste della Regione Emilia Romagna (la Regione aveva speso una cifra ingente per invitare una scelta di firme Usa perché apprezzassero le tante qualità di questa terra,purtroppo io conoscevo le vere firme americane e feci sul loro mensile un pezzo irridente su praticanti diciottenni in migonna collaboratori di fogli parrocchiali o vere e proprie mitomani tra cui una che si spacciava per giornalista del New York Times essendone la…centralinista .In Regione la presero come uno che sputava nel piatto mediatico in cui mangiava e si rivalsero sul povero Ciro forse anche perché già allora troppo poco socialdemocratico…a me sembrò stalinismo,oggi dati tutti gli sforzi fatti in buona fede dagli organizzatori capisco potessero giudicarmi uno che colava sfottò bollente nella piaga aperta..)
Gina Negrini
Compagni
Per me comunismo fu la eroina partigiana Gina Negrini nonché mitica archivista del Gramsci che disintegrando tutti i miei codici tatticistici borghesi mi convocò a causa sua a San Lazzaro ordinandomi :”Domani prendi il treno e porti mia figlia per una settimana a Venezia. E fai quello che un uomo deve fare con una donna. Intesi??” La Flavia la figlia della Gina allora era una specie di Valeria Marini timida sull’uno e settantacinque e aveva credo a malapena diciassette anni…fino a quel momento avevo a osato portarla tuttalpiù al Cinema.”Ma scusi Gina,non capisco..cosa?” “COOSA?? Ma allora se sei gay e già drogato ,me lo dovevi dire prima!!” Poi mi spiegò una terribile storia legata a un problema di Edipo non superato con suo padre riflesso nel suo bellissimo romanzo Sole Nero che temeva si ricreasse con la figlia , atroce agguato genetico che oso sperare aver dato una mano a superare…Ricordo la Gina far trillare a suon di ceffoni l’esterrefatto viso del pur valentissimo studioso Salvatore Sechi nella sede del Gramsci dove in effetti il cattedrattico si recava sondando testi rari del PCI per…sputtanare graziosamente lo stesso PCI. “Se i compagni sono diventati dei damerini in doppio petto io non lo sono!fuori di qua,carogna! Vai a rubare a casa tua, da Craxi!” Dicono l’applauso sia durato un quarto d’ora. Per me comunismo,almeno emiliano,fu una sera che completamente ubriaco fradicio mi presentai fuori da ogni protocollo in Comune(abitavo lì accanto)che stava dando una cena in onore del Presidente Argentino.”Ma Ravarino-mi spiegò un allibito Rovinetti,addetto stampa del Sindaco-i giornalisti non sono invitati…”” Hai ragione ma una de…la mia ragazza mi ha lasciato e io sono..mi sento solo,mi sento in fondo al pozzo.” Non potrò mai dimenticare l’immediato solidale imbarazzo (perché non c’è nulla di più imbarazzante che mettersi a nudo)con cui Rovinetti si precipitò a far alzare dal tavolo un consigliere comunale per darmi conforto….così almeno io ti ricordo,leninismo gentile della Bologna anni ottanta.
Giuseppe Dozza
Guido Fanti con l’astronauta russa Valentina Tereskova
In quanto ai sindaci del capoluogo emiliano… Dozza ovviamente non lo conobbi , conosco però l’agiografia da cui è ancora circondato..il più onesto il più amato…peccato che sua nipote (si era fidanzata con Beniamino Vignola mio ex compagno di banco al Massimo di Roma- e figlio del braccio destro di Luciano Lama- che poi creò la splendida casa editrice minore Theoria )mi ricordasse piangendo di rabbia come suo nonno fosse morto in ospedale senza un soldo solo come un cane e senza che uno solo dei suoi tanti protetti in carriera alleviasse anche solo di pochi minuti i suoi mesi d’agonia…sarà vero ?e chi lo sa,come diceva Umberto Eco sono pochi e limitati gli argini che un giornalista può frapporre all’immenso oceano dell’opinabile.
Guido Fanti che molti considerano il migliore di tutti( io peraltro non saprei dirvi perché )lo incontrai una sola volta ma ne approfittai subito per chiedergli un po’ inurbanamente cosa ci era andato a fare in Russia sparendovi mesi assieme a Tony Negri poco prima dei funesti anni di piombo…(episodio questo di cui non si è quasi mai parlato) Mi lanciò uno sguardo meno sorpreso che divertito e mi chiese :”Dottore so chi è lei…davvero lei crede io avessi il controllo di Toni Negri ?” Non lo pensavo e ribadì con me stesso ,in questo come in altri non rari casi, che l’articolo migliore è quello che non si scrive…o quello trasversale, tangente rispetto alla Storia ma inserito nella Scheda Madre dei tuoi files personali…ricordo quando a fine anni settanta uno dei miei referenti mentali italiani Enzo Forcella in una conferenza a Palazzo d’Accursio confessò che di Berlinguer la cosa che più lo colpiva era il fascino misterioso della moglie…
Fattoria Paradiso foto American Press
Grazziella Pezzi nella sua Fattoria Paradiso a Bertinoro foto American Press
Su Fanti mi sarebbe piaciuto descrivere la giornata che passò con l’astronauta sovietica Valentina Tereskova sorseggiando a Cervia assieme a Nilde Jotti la sublime Albana della Villa Fattoria Paradiso agriturismo@fattoriaparadiso.com.
La villa sorge sui resti del castello Lovatelli Ugarte dei miei avi,anche consapevole di questo la signora Graziella Pezzi con meravigliosa ospitalità ha accolto intere delegazioni dell’ambasciata americana-già i suoi genitori erano usi farlo con l’ex ambasciatrice Clara Luce e con Papi come Woitila – annichilendole con la polifonica bontà del Barbarossa 2001,3° migliore vino autoctono del mondo nel 2005,Frutto Proibito, 3° miglior vino passito del mondo nel 2004,Mito,primo premio al Banco d’Assaggio dei Vini d’Italia di Forgiano nel 2005… ma già negli anni settanta la Fattoria Paradiso era stata antesignana ambasciatrice emiliana del gusto negli ancora sospettosi allora salotti della politica statunitense…il Presidente Pertini accolse Ronald Reagan con il Sangiovese Vigna delle Lepri Ugarte –prima riserva qualità in assoluto del Sangiovese nella storia di questo vitigno da lui scelto personalmente- e un altro ex Presidente degli Stati Uniti Clinton brindò a lungo con il Barbarossa riserva assieme al discutibile Presidente della Niaf- National Italian American Foundation- Frank Stella ed altri 4500 commensali al Washington Hilton…
Renato Zangheri a un vernissages con Cesare Sughi
Diego Benecchi con Curzio Maltese foto American press
Zangheri non penso proprio si ricordi me ma io mi ricordo piuttosto bene di lui…ebbi il piccolo merito di contribuire a fargli assegnare il Premio Anghiari che allora gestiva il mio direttore di riferimento GianfrancoVenè…mi chiese cosa ne pensasse di lui la città. La città allora pensava di lui –ma a Venè dissi il contrario-quello che una parte pensa adesso di Cofferati cioè gratta il comunista e viene fuori il questurino…ricordo un epico scontro nella sala Conferenze in Palazzo Montanari dove egli ironizzava contro gli allarmismi sugli studenti da parte di Bifo (poche settimane dopo scoppiò il 77…Ma gli va dato atto che con l’allora capo dei movimentisti Diego Benecchi che lo rimproverava di troppa poca rivoluzionarietà(quel Benecchi che poi vedremo trasformarsi in un ligio consigliere comunale anche se è molto interessante l’Associazione Nuovamente” per il restauro di vocaboli come emozionalitàe creatività nel linguaggio politico” che dirige adesso in via Borgo San Pietro 52,051 6493727 )ebbe una frase che lo lasciò sgomento ma che si rivelerà profetica:”Noi poco rivoluzionari??Lei non capisce nulla,caro Benecchi. Il Partito Comunista tanto più sarà moderato, tanto più sarà riformista, tanto più rimarrà nella Storia”..
Io comunque,al di là dei suoi talenti oracolari, l’ho sempre trovato adorabile. Di un monaco comunista come Luciano Violante non mi fiderei mai ma di un comunista galante come Renato Zangheri mi fido senz’altro. Si perché di questo storico talmente sospettoso da rifiutare regolarmente qualunque intervista verta sui suoi anni di primo cittadino ma ancora talmente prestigioso da commuovere Flavio Delbono per aver accettato di essere presidente del comitato elettivo pochissimi conoscono la effervescente galanteria che definire di prorompenza berlusconiana è probabilmente usare un eufemismo(perlomeno nel passato,da anni è sposato non a caso a una sua ex allieva di trent’anni più giovane di lui di cui mi colpì il decoltè da pin up di Play Boy).
Renato Zangheri commemora la strage
Dark Bologna la Garisenda foto Cristiano Lovatelli Ravarino
I beni informati mormorarono che la sua non elezione a segretario del partito comunista-quando anche i sassi capivano che sarebbe stato infinitamente più efficace del già allora clerical-bolscevico fuori tempo massimo dalla vocettina pignola Alessandro Natta- fosse dovuto proprio a questo aspetto(per me ripeto irresistibile )da coltissimo cascamorto che pare non risparmiasse neanche la moglie dell’ allora più famoso industriale della città…può sembrare irrituale se non colpevolmente futile ricordarlo ma in un tempo in cui l’attuale Premier elegge ministri le proprie ex veline io trovo assai meno cabarettistico e anzi un merito che la vecchia classe comunista emiliana dimostrasse di non esserlo del tutto proprio per lo spazio anche ridondante che dava all’affettività, a costo di mettere a rischio il proprio percorso politico…Cofferati- Tax Willer, infallibile cecchino di osti che non si comportino come lord inglesi, e angosciato di lasciar sola la giovane moglie, docet.
DI Walter Vitali non ricordo nulla(nel suo libro di memorialistica felsinea preginnasiale Brizzi ha uno dei suoi pochi colpi urticanti definendolo:”Uno scialbo spettrale ex assessore non stimato nemmeno dai pezzi grossi del proprio partito “) se non una incredibile o forse sarebbe meglio dire incredula moglie monumentale che avrebbe fatto la sua figura come modella di Botero in una delle tante bellissime cene che i comunisti offrivano a Palazzo d’Accursio(la via gastromonica emiliana alla democrazia:un tracciato nient’affatto minore)e il modo geloso e isterico con cui allontanò da me la geniale coppia omosessuale Gilbert e Gorge mentre li stavo videoriprendendo nella peraltro bellissima mostra organizzata dal Comune alla Galleria d’Arte Moderna (oggi retrocessa a padiglione della Fiera )capolavoro del mitico architetto Leone Pancaldi le cui kermesse mondane nel suo castellaccio sulle nerastre medievali colline di Vergato sanguinarie di tramonti lentissimi meriterebbero da sole un intero romanzo….
Walter Vitali
I prediletti Gilbert & George
con Renzo Imbeni ebbi invece un bellissimo rapporto. Non so perché mi è sempre così piaciuto questo granitico funzionario della scuola di partito di Modena,forse perché aveva qualcosa di militare. Chiedo scusa ai trotzskisti,agli ecologisti,ai terroristi,ai transessuali,ai brigatisti, ai pacifisti ma a me un certo stile militare piace. Intendo come fatto snobistico ,ovvio,non certo quello che rade al suolo paesi altrui e si sente un patriota. Ci misi un po’ a capirlo ma l’intesa con Imbeni nasceva anche da qualcosa per quei tempi ancora scandaloso e già profetico:amava gli Stati Uniti d’America. Ricordo le bellissime lezioni fatte regolarmente alla John Hopkins University, l’Università di studi diplomatici americani avanzati nel cuore di Bologna. Lo ricordo anche esterrefatto a una conferenza dell’ambasciatore Maxwell Raab sempre alla Hopkins in cui nonostante il sindaco fosse in prima fila il primo cittadino americano in Italia durante le due ore della conferenza non lo guardò mai direttamente in volto quasi gli sembrasse compromettente persino quel labile contatto visivo tanto era ancora un po’ grottescamente abissale il solco che divideva allora le due sponde dell’ oceano…
Imbeni dà la cittadinanza onoraria a Alexander Dubceck
Peter Secchia nowadays foto American Press
Con Peter Secchia andò meglio.Con l’eccellente Marco Marozzi fondatore della redazione della Repubblica in città (straordinario collega che peraltro oggi sembra diventato- in modo comunque assai dignitoso- il portavoce ufficiale di Romano Prodi sulla Repubblica tanto è vero che se si digita il suo nome su Google Immagini vengono fuori centinaia di foto dell’ex Premier e non una sua) li pedinammo durante tutto il pomeriggio in cui Imbeni a braccetto con l’ambasciatore in un inglese sorprendente illustrò a Secchia tutte le opere d’arte contenute a Palazzo d’Accursio (l’estetica,un mastice rassicurante anche allora) Il mio ambasciatore annuì alcune milioni di volte ma poi nei saluti in cortile non lo invitò ad andare a trovarlo in ambasciata. “Take care and have a wonderful time ! ” disse finto cordiale svanendo per sempre nel nulla…” Con un sorriso di educata mestizia sentimmo assieme a Marozzi Imbeni mormorare:” Finalmente capisco cosa significa sentirsi un perfetto idiota.. “ Non ero comunista,ero americano,ma provai un profondo imbarazzo: per protocollo non si accetta un invito che non si ha intenzione di ricambiare. Ma Secchia era colui che stava per scrivere un articolo sull’Unità (il primo nell’house-organ del Pci da parte di uno del suo ruolo)in cui si sarebbe limitato a descrivere la Baraldini come una criminale efferata -e che quindi gli Italiani non scocciassero- (invece di ricordare che la legge americana non distingue tra reato associativo e reato esecutivo)e che stava per aggredire Andrea Purgatori al Maurizio Costanzo show asserendo che il giornalista del Corriere su Ustica si era inventato tutto pur di guadagnare una montagna di denaro(il mio imbarazzo di rappresentato raggiunse vertici himalaiani):non c’era capolavoro diplomatico che Imbeni potesse compiere che avrebbe portato a un risultato…su come poi purtroppo la sua fine sia stata molto meno chiara di quanto non si potrebbe credere rimando alla mia intervista a Giorgio Bocca.
77 in Piazza Maggiore Foto Tano D’amico
blindati a Bologna nel 77
Sfuocando un attimo sui sindaci mi chiedo cos’è poi che contorni davvero un luogo…il repertorio un po’ mummificato delle sue opere d’arte,il tasso di interventi medici riusciti,gli avvenimenti epocali che vi si sono svolti…quando ci imbattemmo nel 77 capimmo subito che la Storia stava cambiando. Benchè recitassi anche con me stesso il ruolo del coraggioso cronista alle prime armi -ero peraltro l’unico accettato anche dai nuclei di fuoco-(perché?gli eversori sono degli snob,se dici che scrivi per il Corriere ti sputano in faccia, per il Los Angeles Times si incuriosiscono..)mi gettai nella messa a ferro e fuoco della città di Bologna con lo stesso animo postdadaista con cui si potrebbe andare a un party mondano. Come salotto l’intera città,come divertimento il sovvertimento dell’ordine costituito. Non ho mai gettato un molotov ma dopo le arringhe di Bifo dal carisma fidelcastresco mi sentivo anche io un novello Che Guevara…con sprezzo del pericolo entravo nei ristoranti e mi servivo(sempre offrendomi di pagare però se intravedevo il terrorizzato gestore):guidavamo il traffico,suonavamo il pianoforte a Piazza Verdi,ci addormentavamo alle elucubrazioni di Felix Guattari…per me il 77 è stato atteggiarmi a guerrigliero lessicale per avere più chances con le fate spesso irose che sciamavano fuori e dentro dai negozi imbottite di prelibatezze:oltre a quelle a volte compiutamente disseminate sui propri corpi.
Recalling Foto CLR
Amarcord foto CLR
Su suggerimento di un terribile funzionario d’oltreoceano-non sono così coraggioso da riuscire a citarne il nome (cosa ci facesse a Bologna dove era comparso all’improvviso proprio il giorno dell’uccisione di Lorusso rimane uno dei veri misteri della mia vita)mi improvvisai trascinapopolo. Ricordo ancora uno dei miei incitamenti preferiti: ”Compagni!(io che alla sera tornano nell’appartamento di 400 m2 in Galleria Cavour dei miei nonni materni ) vogliamo forse trasformare questo corteo in un esercizio di footing ??all’attacco!” Per fortuna che una delle più attente coscienze critiche dell’estrema sinistra locale Beppe Ramina un pomeriggio in via Irnerio se ne accorse e mi fulminò con un sacrosanto:” Senti americano del cazzo, fai a fare la Rivoluziona a casa tua !stai capito,hai capito?se no son guai!” Preferii non avere guai….l’ultimo fotogramma che ho del 77 è l’irrisoria facilità con cui il sindaco Zangheri ridicolizzò in un programma-dibattito a due di Enzo Biagi il rappresentante degli studenti insorti Andrea Bianchini che era stato mio compagno di studi…il quale, in modo sorprendente , mi rivolse una sola volta la parola dopo i tumulti per rimproverarmi peraltro in modo assai garbato un certo uso cinicamente ludico delle mie presunte doti dialettiche con il gentil sesso…(fiori collinari traslati di Gaibola, steli muliebri di cui nessuna catastrofe mi strapperà via le radici, satellitare molecolare indifendibile minuscola patria nascosta nella Dachau del tempo…)
Amarcord 2
Once Upon a time
E in effetti una città,un modo di essere,sono anche le ragazze con cui trent’anni prima si era deciso di bere assieme il Graal dell’amore eterno ma come nel film di Spielberg la pozione è fulminante e non si sopravvive quasi mai. Si dividono in quelle che sono ingrassate come te trenta chili e allora si fa finta di non sorprendersi del miracolo di riuscire a riconoscersi e quelle che sono rimaste come una volta e allora nemmeno Buffon riuscirebbe a parare la rasoiata di disprezzo con cui passano oltre dedicandoti una occhiata di quattro nanosecondi che si capisce sembrar loro già troppo tempo sprecato… poi si sottodividono ancora in quelle che ti illustrano qualcosa dell’album della loro vita felice timorose a te dispiaccia e quelle che ti ingollano a forza dell’olio di ricino delle decine di uomini sbagliati che hanno-ognuno a testa-rovinato loro la vita e chiedono spiegazioni a te.
Mingardi suona alla Scuderia foto CLR
L’ormai scomparendo etrusco-romagnolo
Ma io, come ci ricorda nel suo sofisticato prontuario di proverbi autoctoni Andrea Mingardi www.andreamingardi.it “Socc’mel!”(Pendragon editore, info@pendragon.it) sono uno che Al capèss la metè d’òn ch’an capess gninta…Andrea Mingardi: una persona molto più complessa di quanto non pensino anche i suoi locali ammiratori. Quanti sanno che Ray Charles considerava gli italiani un popolo di idioti dato che Mingardi non aveva già vinto Sanremo almeno una mezza dozzina di volte…così mi dichiarò in una intervista di cui conservo i nastri fatta a Reggio Emilia al Festival dell’Unità..ne parlai anche, in mezzo a testimoni, con Sarah Vaughan al palazzo dei Notai quando mi concesse una delle due interviste della sua vita durante un concerto a Bologna sponsorizzato dalla Volvo di cui curavo la rivista Quality and Service …non ho mai ricambiato una cara amica di allora la Jaia Majani che rese possibile quell’incontro e il suo compagno un giovane notaio che allora dirigeva l’Osteria delle Dams e con altrettanta bravura oggi l’ Osteria di Palazzo Gradari a Pesaro(il discendente diretto,Gigio Gradari,-uno dei maggiori esperti europei di scenari energetici internazionali-è uno dei miei più vecchi amici nella capitale felsinea )Ricordo Castorina il responsabile del Ristorante dei Notai premuroso con un Magnum Cognac che la divina Vaughan si sgolò quasi per intero…aveva il cancro e poco più di un anno di vita ma pur sapendolo volle venire a cantare lo stesso,Castorina le traguardava il bicchiere di continuo impassibile,si diceva
Piazza Maggiore foto CLR
Strada Maggiore foto CLR
fosse stato guardia del corpo di Frank Sinatra ma si sussurrava anche suo tiratore scelto…l’erede di Ray Charles Andrea Mingardi-perlomeno the Genius lo considerava tale- fa anche delle sculture di livello assolutamente professionale e,senza vantarsene,concerti gratis per salvare canili e gattili, fatto questo che me lo rende più importante che se vincesse il Nobel…nella bellissima sala dell’Oratorio restaurata dalla Banca di Bologna in Corte Galluzzi dove si è tenuta di recente la conferenza stampa mentre Andrea ci illustrava gli ultimi scampoli di un dialetto che purtroppo va scomparendo ci sono stati momenti irresistibili benché un togatissimo prof. Fabio Foresti- cattedrattico di Sociolinguistica – parlasse del suo libro come un insieme di parole “desemantizzate in un contesto diacronico “.. Ovverossia: ”Guèrda..pàar me al presidant Bùss e cal càncher ed Binlàden a vàn a magnèr insàmm tòtt i dé..i fan fénta ed litighèr ,mo sciòn d’acòrdo sciù tutto e poi sci divìden la torta….Beh,vuoi dire che sia finita la benzina?Ah,me ai càz int al cùl..ai ò cunprè un cavàll!!
Mingardi nel suo bellissimo locale La Scuderia in Piazza Verdi ha l’intelligenza di cantare compilation ad esempio dei capolavori scordati dei Beatles come You never give your my o She coming throw the bathroom window…in quei momenti sembra quasi si siano rimessi a fare nuove canzoni tanto se ne è persa la memoria..
Reserved Trilateral Commission – foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Dandy Bestia foto Cristiano Lovatelli Ravarino
I musicisti,i pittori,i cuochi,i gatti,gli artigiani,i maghi,gli alcolizzati dell’Osteria del Moretto ,i sarti,i fuori di testa… a differenza dei politici e dei cosiddetti colleghi locali non mi hanno mai giudicato diverso da quello che sostenevo,non mi hanno mai preso le misure dal delirio di un atto istruttorio che ti coinvolge senza neanche interrogarti…(io tra i registi occulti di Ustica e del 2 Agosto?ma i soldi dove sono?le donne da copertina e lo yacht da sessanta metri dove tra un nugolo di sanguinari generali del Pentagono piscine di champagne e brasiliane patinate si decidono crudelmente le sorti del mondo dove l’hanno smantellato?io ci sono salito solo nella mitomania di qualche inquirente o di qualche opinion leaders con problemi al sistema nervoso…grazie se dopo decenni di fantasie qualcuno vuole allungarmi qualche fondo di prosecco ,anche caldo,una manciata di euri e qualche scalcagnata cubista di mezza età reali ) E a proposito di musicisti e di come non ci sia regola che non viva delle proprie eccezioni Dandy Bestia è l’unico in regione che io conosca che riesca a rifare e cantare perfettamente alla chitarra una canzone di Jimmy Hendrix dei Pink Floyd o dei Chicago prima maniera (non gli riesce però il sovracuto in Twenty Five or Sixty four )non solo è il creatore assieme Freak Anthony dei mitici Skyantos ma è uno storico vivente del repertorio musicale di quegli anni…ti cita a memoria in perfetto inglese una canzone dei Beatles e ti fa l’analisi dell’uso della metonimia nel loro linguaggio…forse tra mille anni delle brigate rosse si ricorderà la canzone che lui ha scritto su Renato Curcio…ma ovviamente anche con lui si è sviluppato un film che non saprei definire se comico o da bassa macelleria paranoico/persecutoria tipica di un certa emilianità…
Central intelligence Agency
Galleria Cavour
Andò così. Persi i due mega appartamenti di famiglia in Galleria Cavour grazie ad alcuni parenti italiani dementi ho conservato per anni una buchetta delle lettere per non perdere anni di contatti postali internazionali. Un giorno, era capitato altre volte, mi ci ritrovo dentro una agendina probabilmente proveniente da un portafoglio rubato. Sto per buttarla quando mi rendo essere una agendina davvero speciale. Centinaia, migliaia di indirizzi tutti perfettamente annotati e decine di personaggi famosi di ogni parte del mondo con relativo numero di telefono,fax etc… Ammirato faccio una non facile ricerca finchè scopro che la proprietaria è una famosa traduttrice che vive in via Marsala. Al telefono la stessa, incredula e commossa ,non sa come ringraziarmi.Mi reco in visita di cortesia per restituirgliela e chi ti vedo che mi aspetta con lei? Dandy Bestia! allora suo fidanzato. Ci sgoliamo due o tre bottiglie di ottimo prosecco, rievochiamo i vecchi tempi e nell’accomiatarmi mi dico felice di aver contribuito anche se involontariamente a far recuperare una preziosa agenda frutto di decenni di lavoro.Non sono mai più tornato in quella casa. Ogni volta che rincontro l’ex fondatore degli Skiantos insiste per offrirmi,grato per la compagna,un bicchiere. Senonchè la terza o quarta volta quando sono io a insistere :”Dandy questa volta pago io!” reagisce dimostrandomi come un certo delirio cospirativo fuori tempo massimo in questa città sia una tossina che fa ammalare in un certo schieramento anche le menti più creative …” Bastardo!spia maledetta! L’agendina era tutta una scusa! Ci hai piazzato in casa le cimici!ma noi abbiamo fatto la bonfica,non abbiamo paura della Cia noi…ci sei costato un sacco di milioni per controllare..anche se poi non abbiano trovato niente. Ma abbiamo telefonato a tutti i grandi scrittori che la mia compagna traduce,Sepulveda compreso,per dir loro di fare attenzione: grazie a te tutti i loro telefoni sono sicuramente sotto controllo !” Novello Echelon mio malgrado in carne ossa guardo il povero Dandy e non so se provare compassione per la mitomania di chi si crede di essere nel mirino del Grande Fratello per qualche canzone insurrezionalista o irritazione per la mancanza di rispetto di chi si è sbattuto per restituire una agendina a una sconosciuta e invece di venire ringraziato viene messo a viva forza in un film delirante nel quale- stando un’oretta a sorseggiare prosecco e senza mai alzarsi dal tavolo- si riesce a disseminare le case altrui di cimici,copione questo più da fantascienza che da spy story..(per ascoltare cosa poi? ironie su Gianni Morandi o dubbi semantici?)
Bifo
Stanfield Turner William Webster James Woolsey former Cia Director
La mitomania autoreferenziale unita a una certo delirio diffamatorio, forse per tirarsi su…una delle radici costitutive della psicologia dell’estremismo di sinistra locale.Ricordo una volta che Bifo-che pure al pari di Dandy Bestya considero un genio e di cui ho sempre parlato bene nei miei articoli- mi aggredì vicino a Palazzo Bentivoglio per aver raccontato una storia di cui pure lui giustamente si vantava e che non mi aveva detto di tacere. Negli anni ottanta e assieme a suoi amici della rivista antagonista Rosso aveva scritto un testo in inglese,Semiotex,che negli Stati Uniti a torto o a ragione venne giudicato il libro più pericoloso e politicamente diseducante uscito negli ultimi anni…la Fbi si mise a interrogare tutte le decine di fidanzate che Bifo- incorreggibile -aveva iniziato a disseminare in territorio americano. Franco Berardi non manca certo di coraggio. Si presenta alla sede dell Fbi e inizia a ricoprire di insulti i vertici della stessa accusandoli di essere dei vigliacchi e dei maiali per ridursi a importunare povere ragazze ignare senza affrontare lui direttamente…fonti americane mi dissero che l’allora responsabile William Webster rimase talmente colpito dalla argomentazioni di Bifo da invitarlo a cena per mettere a fuoco il fenomeno del ribellismo negli anni di piombo.Vero o falso?Bifo non conferma né smentisce ma se uno legge la relazione semestrale al senato di William Webster di quel periodo rimane colpito della sorprendente grande considerazione che egli riconosce alla “extreme left wing italian ideology” reputata una filosofia anticapitalistica talmente sottile da poter scardinare anche in America una intera generazione..oggi continua a scrivere opere memorabili come “Il sapiente il mercante il guerriero” ,Derive Approdi editore(straordinario il modo in cui riesce a fare le pulci e quasi a ridicolizzare le tesi di fondo di un libro-moloc apparentemente inscalabile come Empire di Toni Negri e Michael Hard ) Qualunque amministrazione che fosse meno paludata se le sarebbe disputato come assessore alla Cultura da tempo, dalle nostre parti invece “resi obesi dalle scartoffie”- come folgorava Felix Guattari durante il 77- è già molto che gli lascino fare l’insegnante.
Inaugurazione libreria Coop Ambasciatori foto American Press
Tiziana Primori Cristina Santandrea Gilberto Coffari Domenico Pellicanò Nerio Nanni foto American press
Eppure tornando per un attimo al cofondatore degli Skiantos con luttuosa misteriosa assonanza di recente,sono ormai passati alcuni anni dal nostro ultimo incontro, il giorno della inaugurazione della Libreria Coop Ambasciatori in via Orefici vado prima a seppellire il povero adorato Gipo ,21 anni, un gattino certosino che era rimasto dalla mia ex moglie. E chi ti rincontro di fronte all’Ambasciatori accanto a una mercedes superlusso?Dandy Bestia “Caro Dandy vedo che i compagni nonostante le cimici spia non se la passano male…”Mi lancia uno sguardo intriso di dolore: “L’ho presa i affitto per accompagnare nel suo ultimo viaggio il mio gatto che è morto”
Affittare una Bentley per onorare l’ultimo viaggio del proprio gatto adorato..ho fatto bene nonostante tutto a credere in Dandy Bestia,le cose cambiano… a volte persino in meglio.
Presidente Coop Adriatica Gilberto Coffari foto American Press
Festa d’inaugurazione alla librera Coop culturalgastronomica Ambasciatpori in via Orefici
L’ex Cinema Ambasciatori era diventato un luogo di rovine,un granuloma cariato nel sorriso del Centro Storico di Bologana e adesso grazie all’impegno di Coop Adriatica abbiamo 1400 metri quadri di libri sorprendenti (uno fra centomila:Thelonius Monk curato da..Stefano Benni!) ,cibi biologici ed esotici curati da Eataly,bar caffetteria,osteria con cucina,vineria didattica,il fondo della libreria palmaverde di Roberto Roversi con riviste introvabili come il “Verri”o “Officina (libreria.ambasciatori@librerie.coop.it)…in realtà si capisce che la Coop Adriatica (quasi due miliardi di euro di fatturato nel 2007)ambisce a diventare una degli assi portanti del rinnovamento urbanistico/culturale italiano. “Cultura saporita e cibo colto”potrebbe essere lo slogan con cui a poco a poco(“Lentamente ma inesorabilmente l’umanità realizza i sogni dei saggi” scriveva Andrè Gide) Librerie.Coop ha già”redento”quindici centri storici per poi passare alle grandi città(lo spazio recuperato ad esempio a Venezia in Piazza Roma è di ben 17.000 metri quadri..)non escluso l’allargamento ad altri snodi essenziali del comunicare come il cinema..
Domenico Pellicanò e Nerio Nanni foto American press
Me with Francis Bacon’s universal hair David Edwards
”Un paese diverso” di Silvio Soldini e Giorgio Garini finanziato dalla Coop presente in dvd nella cartella stampa approfondisce con una asciutta tessitura lirico-documentaristica le falle della legge Rognoni La Torre(i terreni confiscati alla mafia rimangono confinanti con altri terreni di boss mafiosi apparentemente legittimamente posseduti…inoltre i volontari si ritroverebbero a coltivare la terra con le nude mani se in Sicilia Coop come quella di Forlì non avesse spedito dei trattori..) Dopo dieci anni torno a Bologna e la CoopLibreria Ambasciatori diventa il simbolo di una città che si rinnova ritornando ad essere ancor più se stessa come quando il centro era un lungo caffè chantant all’aperto e infatti una delle sue qualità di spicco è l’orario d’apertura prolungato ogni giorno fino a mezzanotte…in conferenza stampa rivedo dopo parentesi millenarie Nerio Nanni mio antico mentore a tennis oggi Presidente del Quadrilatero commerciale del Centro il primo ad aver avuto l’intuizione della recuperabilità dell’Ambasciatori come centro culturale polifonico e della cui temeraria insistenza quasi trent’anni fa a voler fare nella sua Galleria d’arte una mostra dei primi disegni regalatimi da Francis Bacon(in realtà scordati in una località che finsi fosse Calderino per un minimo di privacy di fatto era a Monte Maggiore)debbo essergli eternamente grato dato che,essendo stata fatta nell’81, i malfidati ebbero quasi tredici anni per chiedere al pittore dei Papi Urlanti(in modo mascellare alcuni ,mentale altri) se era tutto vero.
Marco Marozzi e consorte all’inaugurazione foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Inaugurazione libreria coop Ambasciatori. Foto Ufficio Stampa
Accanto a lui Domenico Pellicanò Presidente di Librerie Coop il più dalemiano nell’intelligenza nello stile e quasi anche nell’aspetto degli esponenti regionali del Partito Democratico…in questa personale sgangherata astronave del tempo con cui solo riesco a rifocalizzare il dna della bolognesità/emilianità mi sovviene un festival dell’Unità al Parco Nord sempre di decenni addietro dove mi scagliai contro un provocatorio intervento di Ferdinando Imposimato(magistrato che pure stimo)che aveva appena descritto il Presidente Bush padre come una sorta di Vito Corleone dei narcotrafficanti Sudamericani ..eh la Madonna, non esageriamo..gli chiesi di spiegarmi come mai allora avesse finanziato per centinaia di milioni di dollari la riconversione dei campi di papavero in coltivazioni di caffè in Perù e Colombia…non avevo affatto torto ma il tono sprezzante ed irridente (della serie:analfabetici comunisti trinariciuti! Dell’America posso parlare solo io!) venne subito percepito dai compagni che iniziarono pesantemente a rumoreggiare…Pellicanò si alzò, fronteggiò il boato della folla e con un solo secco cenno della mano ottenne un immediato silenzio. Caspita, carismatico. Il presidente della Coop Adriatica Gilberto Coffari,un tecnoindustriale dai modi garbati che rivendica con orgoglio la sua indipendenza da qualunque condizionamento politico,dimostra di voler tornare alle origini del movimento cooperativo-la difesa delle fasce deboli- nell’unico modo in cui noi americani ci crediamo: rinuncia al guadagno. Sconti massivi e prolungati sulle lampadine a minor consumo energetico, rifiuto di accettare i recenti aumenti anche dell’8% delle multinazionali alimentari come Nestlè Lactalis Danone (una battaglia condotta anche dal mensile Consumatori delle Coop redazione@consumatori.coop.it che con una media di quasi 2 milioni e duecentomila copie si pone credo come la pubblicazione a più alta tiratura in Italia) divieto di vendere bevande alcoliche ai minori di 18 anni…”
Giovanni Tamburini foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Bonvi Giancarlo Roversi in giuria allo scomparso Premio Ghostbuster e Francesco Guccini
E noi vorremmo le Librerie Coop-spiega il giorno dell’inaugurazione della Libreria Coop Ambasciatori il Presidente Coffari- contribuissero a riqualificare non solo settori degradati dei centri storici ma anche a”restaurare” la convivialità fra le persone creando spazi pieni di tante occasioni e,perché no,anche di una certa eleganza..” ”Diciamo meglio sobrietà!!” interloquisce zelante la veterotardomarxsista assessore alle attività commerciali e produttive Cristina Santandrea quasi la parola eleganza sia imbarazzante in ambito cooperativo…certo è molto cambiata da quando la vedevo frequentare a fine anni ottanta l’high society bolognese assieme a una delle sue migliore amiche la”principessa” Tina Soncini miglior amica emiliana a sua volta del transfuga Craxi nonché amica del cuore prediletta del Venerabile P2-accusato in quel periodo di stragismo- Licio Gelli…da ragazza la Santandrea era bellissima ed era per così dire la mascotte adorante negli anni sessanta della Benelli Basket di Pesaro di cui finì per sposare uno dei giocatori Francesco Sorlini da cui ebbe un figlio.Poi divenne la compagna del fratello del noto fumettaro Crepax fondatore della Isef di Urbino.Trovo ammirevole il coraggio con cui da decenni vive con solo metà fegato,trovo agghiacciante la si possa ipotizzare come futura Assessore alla Cultura e perlomeno misterioso che sia entrata nella giunta Cofferati .Uscendo dalla splendida festa di inaugurazione dell’Ambasciatori incontro un perplesso anche se incuriosito Giovanni Tamburini che al di là dei suoi fasti di salumiere internazionale io ricordo eccellente musicista nella sua Villa di Mazzolara di Budrio, l’Accademia dei Notturni, a lungo teatro dello splendido e ahimè concluso Premio Ghostbusters accompagnare un già ammalato Billy Preston-che fu il quinti Beatles- a fare la dialisi prima del suo mitico concerto al parco Nord.
Il superboss Riina, foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Dark Bologna foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Si torna dicevo a una terra che in parte si rinnova in parte rimane invisibile o è resa invisibile da coloro che credono di raccontarla in modo approfondito ma poi se questo “approfondito” lo conosci lo trovi meno coraggioso che frutto di bizzarìa, almeno in parte.
Prendiamo “Mafia Camorra e Ndrangheta “di Enzo Ciconte Editore Panozzo(un piccolo editore di figli radical-chich della Rimini bene situato nella via storica delle prostitute,via Clodia ).
Già questa casa editrice edita la rivista Three Monkies che credo sia la sentina antiamericanista on line più pressappochista per non dire caricaturale in Riviera che mi sia stato dato scoprire…il libro di Ciconte addirittura è stato distribuito gratis in innumerevoli bar della Riviera per diffondere il ..Verbo. Che sia rivelato può darsi,che collimi con quello che io ho potuto verificare ne dubito. Una delle figure chiavi del libro come grande “colletto bianco” riciclatore dei denari della Mafia,snodo operativo finanziario nel capoluogo felsineo tra due clan camorristi quello della famiglia Verde e della famiglia Pesce,risulta certo Giovanni Frongia, di Ortueri, provincia di Nuoro,proprietario negli anni ottanta di appartamenti a Sala Bolognese,dell’Hobby One,del Vertigo,di locazioni in Galleria Acquaderni..Uno se lo immagina circondato da guardiaspalle schiumanti, diamanti volgari da trenta carati alle dita, Ferrari color rosso sangue che schiodano pronte al prossimo delitto. Invece chi era di fatto Frongia? il barista sotto casa dove allora abitavo in Galleria Cavour! Lo vedevo entrare alle sei del mattino e uscire alle dieci di sera.. era indebitato fino al collo(mi fece vedere le carte,doveva pagare alle banche trenta milioni al mese)lui e la moglie non tenevano quasi personale per risparmiare…ed è vero che sul capitale iniziale duecento milioni si scopersero provenire da una famiglia malavitosa ma quel prestito era stato garantito dalla Camera di Commercio della città dove era stato erogato!forse,nonostante la terribile accusa dell’informatore della polizia antimafia Otello Ciavatti (rappresentante in quel periodo di alcuni ambulanti di Piazza VIII Agosto)che”Frongia si è mostrato disposto senza titolo a investire in fioriere per valorizzare il centro storico”le decine di colleghi che per anni sono andati a mangiare a sbafo nel “suo”(con cambiali) ristorante all’Hobby One avrebbero potuto documentarsi un po’ meglio. Che Livio Collina sia stato il “consigliori”della Camorra in Emilia Romagna-come scrive Ciconte- non so,di sicuro, questo è vero, era il riferimento del gioco d’azzardo clandestino in provincia, ma a me colpirono -e di lui solo conobbi- le due stupende figlie,ambedue inseribili senza difficoltà su una copertina di Play Boy. Purtroppo una fosca atmosfera non dico mafiosa ma di certo gotica sembrò sempre accompagnarle…una si dice abbia portato al suicidio uno dei figli di Gigi Lodi –creatore della più famosa palestra in città- nonostante fosse più bello e atletico di un attore ,l’altra gestisce -con toni non dico da padrina ma certo imperativi -una parte della notevole collezione di quadri del padre…ricordo una sua bella esposizione di Franco Angeli nello show room d’arte Catus di Silvana Cagnolo .
Libro su Fiat Uno Bianca
Roberto Savi
sono sicuro l’estensore fosse Roberto Canditi- un collega dal cuore d’oro capace di chiedere soldi a tutti anche al mio avvocato per aiutare dei colleghi che avevano il vizio del gioco- il quale attribuiva la Fiat Uno Bianca alla Stay Behind francese..”E’ la volta che lo arresto chi ha scritto questa stronzata attribuendomela !”si lasciò scappare incredulo il bravissimo giudice) Un libro invece tragicamente esilarante sui misteri emiliani e fin troppo attendibile è Uno Bianca (Lupo Edizioni)del rampante esponente della destra locale Massimiliano Mazzanti(lo ricordo vent’anni fa terrorizzare con domande non imbavagliate uno sconcertato Ministro Vincenzo Scotti nella sala stampa della Regione)..Non condivido nel libro la descrizione degli ispettori Baglioni e Costanza come due teste di legno pronte a fare da prestanome a indagini altrui(anche se in effetti colpisce che una delle mogli dei fratelli Savi lavorasse come donna delle pulizia dal giudice Daniele Paci protagonista assieme a Baglioni e Costanza del loro arresto e i gestori del bar di Torriana dove i due investigatori si sarebbero incrociati per la prima volta con Fabio Savi-da me intervistati- giurano che non li hanno mai visti e che se li sarebbero ben ricordati… …ricordo quando proprio il giudice Paci mi interrogò per dei miei articoli americani sulla Fiat Uno Bianca che il giorno stesso uscì un pezzo sul Carlino, non sono sicuro l’estensore fosse Roberto Canditi- un collega dal cuore d’oro capace di chiedere soldi a tutti anche al mio avvocato per aiutare dei colleghi che avevano il vizio del gioco- il quale attribuiva la Fiat Uno Bianca alla Stay Behind francese..”E’ la volta che lo arresto chi ha scritto questa stronzata attribuendomela !”si lasciò scappare incredulo il bravissimo giudice)
Fabio Roversi Monaco foto American Press
Fratelli Savi immagine Ansa
Ma il repertorio della lotta quasi per bande o ancor peggio di dispetti e gelosie infantili che ha caratterizzato in quel tragico frangente le forze di sicurezza e dell’ordine emiliane riportato nel libro di Mozzanti lascia attoniti…Nel Dossier Serra dell’allora vicecapo della Polizia che cercava di mettere a fuoco come fosse possibile che la Banda stragista della Fiat Uno Bianca fosse composta da poliziotti ce n’è per tutti, perlomeno in”piccinerie e bassezze” secondo la definizione dello stesso Mazzanti . Secondo Luigi Notari sindacalista del Siulp l’allora dirigente della Mobile Lo Mastro sarebbe stato troppo pasta e ciccia con il giudice Mauro Monti e con il retroterra massonico della città…sudditanza psicologica “dimostrata”anche durante la festa della Polizia del 1994 celebrata nell’Aula Magna dell’Università dal genuflesso deferentissimo esagerato ossequio che il Questore Unmarino donò al Magnifico Rettore Roversi Monaco notorio esponente massone della Zamboni de Rolandis.(ricordo quando tanti anni fa gli portai i nastri della mia intervista poco prima che morisse al generale Lo Bianco capozona della P2 che schiumando odio contro Roversi Monaco dimostrava egli non farvi parte,nonostante i consueti Torquemada giudiziar locali lo stessero insinuando..il Magnifico profferì:”E’ fondamentale.La debbo ringraziare.””Per carità!”risposi, già ahimè vedendomi rifiutare Maserati biturbo…”Debbo insistere!” e mi fece portare un caffè. Oggi sta facendo un fantastico lavoro per la collezione d’arte Fondazione Cassa di Risparmio che suppongo abbia una delle sedi espositive più grandi del mondo dato che ha promesso,solo nella cerchia dei miei conoscenti , una stanza in memoriam ad almeno una cinquantina di miei amici collezionisti.ndr) Il Dirigente Francesco Bernardino divenuto capo di Gabinetto a Roma avrebbe passato il suo tempo a ricevere irritualmente gli ex colleghi di Bologna prostrati a raccomandargli le rispettive carriere. La sintonia perfetta tra il capo della Mobile Salvatore Surace e il Procuratore Generale?Umma umma, solo perché ambedue calabresi. La brillante carriere di Gaetano Chiusolo?tutto merito del cognato,noto politico. Perchè i fratelli Savi non furono catturati?e come è possibile se gli agenti erano preda della pennichella. Il commissario Claudio Mastromattei assieme al viceispettore Walter Mazzetti sorprendono l’agente Denis Bortolossi in flagrante sonnellino. Inviperito Bortolossi li controdenuncia dato che –essendo il riposino in servizio una umana debolezza universalmente praticata -il loro sgarbo era solo dovuto a suo dire al suo rifiuto nei loro confronti di infilare una bustina di droga nelle tasche di un noto spacciatore fermato senza prove…il che non significa,mi permetto di postillare, che la questura di Bologna non fosse piena di eccellenti funzionari.
Strage del Pilastro foto Giacomo Schicchi
Uno sportivo Claudio Santini ex Presidente Ordine giornalisti spiega l’oscura storia della Massoneria in città
Come non ricordare l’ex capo della Digos precocemente scomparso Francesco Modica dai raffinati modi da gentleman inglese che si fidanzò fino alla morte con una mia carissima amica la Margherita Monti (gliela presentai in una delle mitiche feste dell’avvocato veronese residente a Rastignano Giorgio Cappellato un incredibile ibrido di genetiche sociali dove era possibile incontrare dall’ultima pornostar soft di successo al capo residenza del Sismi a contesse voraginose come Lina Masedari all’ultima raffica di Salò il “Federale” Raul Casali a giudici come Floridia che nella sua villa per anni custodì la sua amatissima Alfa Romeo Giulia Super 1.6)oppure chiunque abbia frequentato Giovanni Preziosa penso sia rimasto colpito dalla sua straordinaria cultura investigativa e dal suo captante spessore umano a mio avviso la giunta Guazzaloca lo estromise quasi subito da assessore alla Sicurezza più per gelosia d’immagine che per la società di consulenza che aveva forse inopportunamente messo in piedi…rimasi di sasso quando cercando di aiutare una bellissima amica tragicamente caduta nel giro della droga certa Carla Marinelli essa mi presentò,arpionata dal suo stesso terribile giro,la prima moglie dell’ex capo della Squadra Catturandi,o almeno così lei si definiva.
Muccioli assieme ai suoi discepoli, foto Sole 24 ore
La Marinelli ,classico esempio di chi entra a San Patrignano ghermito dalle droghe leggere e ne esce preda delle droghe pesanti per poi morirne (non sempre è così ovviamente e Muccioli figlio penso sia molto meglio di Muccioli padre)era la mia fonte sul mitico creatore della Comunità di Coriano. Fu lei a segnalarmi l’enorme e mai rivelato numero di suicidi all’interno della Comunità stessa(vero?falso?certo su questo il giorno stesso dell’interrogatorio di Paci a Rimini mi interrogò anche il giudice Paolo Gencarelli i cui motivi della tragica recente scomparsa della moglie-forse per ignoranza,forse una volta tanto per fayr play –sono stati doverosamente sottaciuti dalla stampa locale )nonchè l’incredibile episodio del “rapimento”,non è del tutto una esagerazione,da parte di San Patrignano di Tomas Tumscitz. Solo questo episodio meriterebbe non solo un articolo/saggio ma un intero libro….per me fu emblematico di un certo modo di non raccontare di non approfondire le storie complesse da parte dei media locali. Tomas, normalissimo e sanissimo, va a trovare la sorella ricoverata in Comunità(che a San Patrignano si ammalerà di lebbra..)Ne uscirà quattro anni dopo. Uno scherzo?no, una tragedia che la straordinaria bellezza dell’allora quattordicenne Thomas e i gusti particolari di certi handymen del Santo di San Patrignano(sì perché Muccioli non esitava tramite polverine a cercare di far credere ai suoi “ragazzi”di sapere tramutare l’acqua in vino) avrebbe potuto spiegarsi abbastanza facilmente se la pressoché intera classe giornalistica locale(tutta da Premiolino e Pulitzer per carità)non si fosse fatta imbonire-non voglio dire narcotizzare -dall’ex albergatore(fallito)di Coriano..interi aeroplani di giornalisti emiliani con viaggio pagato in America compresi. Fui l’unico a dare ascolto alla madre-responsabile dell’unita sanitaria locale della conservazione dei cadaveri quindi non certo una visionaria- e a documentare che con pretesti deliranti da anni non le facevano rivedere il figlio..facemmo un blitz nella Comunità e riuscii con una microtelecamera a riprendere l’ormai sedicenne Tomas farfugliare frasi sconnesse devastato dagli psicofarmaci…”Vedete come sta male!?deve rimanere qui con noi il mio Tomas!” ci latrò contro un orrendo corpacciuto tremolante finocchio dalla bava pedofila alla bocca terrorizzato di vedersi sfilare il figlio della Tumscitz dalle zanne…sì prima però stava benissimo. Muccioli era coinvolto?diciamo che il delirio della sua reazione non depone a suo favore. Mi telefona pochi giorni dopo un collega mite e all’antica nel senso migliore del termine Claudio Santini c.santini@odg.bo.it ( divenuto poi presidente dell’Ordine dei Giornalisti emiliano ora ne dirige la rivista on line)il quale tra lo sbigottito e l’esilarato mi riporta che in una conferenza stampa Il Santo di Patrignano avrebbe dichiarato:”I Poteri Forti mi minacciano,non mi sopportano…se mi fanno fuori andate a chiedere spiegazioni a quel tremendo giornalista del Pentagono, Ravarino”. Il Pentagono?la Cia? Poteri Forti?no no, soltanto un umile soldato della penna che non aveva accettato viaggi di lusso intercontinentali gratis ed era andato scarpinando a chiedere spiegazioni. Ma questo era ed è rimasto un atto sconcio,una provocazione da ambiguo bifolco. Le persone perbene nel mio mestiere, si sa, si cibano di veline fringe benefits e comunicati stampa.
Il creatore dei Bambini di Satana, foto Cristiano Lovatelli Ravarino
I remember. Festa dai miei nonni italiani in Galleria Cavour
Con tutto ciò sto forse descrivendo una cultura,una città,una ideologia di riferimento?per carità io sto solo ricordando una planimetria mentale di cui ho intercettato qualche pinnacolo, qualche sottoscala…come erano,come sono diventati, benchè non possa garantire nulla….tranne il labile disegno intravisto anzi baluginato meglio semiciecamente vagamente messo a fuoco su pochi tasselli inseriti nel mosaico di una terra ostile già sognata da altri sfuocata nella polvere di altri cosmi di cui non ho mai capito nulla…Marco Dimitri aveva fondato i Bambini di Satana.(sede via Riva Reno 56, 40122 Bologna) I demoni,si sa,mi sono sempre piaciuti. Sai mai siano una facile scorciatoia allo scoop,mi dicevo. Di lì a pensare fosse davvero uno dei guardiaspalle di Menelicche nel mondo ce ne corre…poi un giorno mi richiese soldi per una intervista. Dissi che non avevo alcuna intenzione di disturbare nuovamente i miei editori di riferimento per un’altra intervista a pagamento.E mi misi a ridire quando-lo sguardo d’improvviso in effetti con qualcosa d’inumano-mi disse che non eravamo più amici mandandolo pur con simpatia a farsi benedire. Il giorno dopo un accesso di tosse di più di un’ora mi venne diagnosticato come una broncopolmonite. Non ne avevo mai avuta una in vita mia. Due giorni dopo scivolai sotto casa spaccandomi il malleolo. E non è finita. Una rappresentante della piccola borghesia cittadina certa Paola Donati che allora ogni tanto frequentavo e da cui Dimitri era in affitto sempre in quel periodo gli chiede un aumento. Dimitri si rifiuta, la Donati insiste e minaccia lo sfratto. Questa signora insegnava al Salvemini. Il giorno dopo la sua macchina nuova inesplicabilmente,forse meglio:miracolosamente non parte. L’insegnante Donati arriva con mezzora di ritardo a scuola ,giusto il tempo di non portare a sedici le quindici vittime della strage,vittime della sua classe,trasformata da un aereo in assurdo tragico scalo. Il male in atto o coincidenze?non lo so. Tranne che forse il Demonio ,a volte, con le coincidenze ha un ottimo rapporto. Da allora quando la Chiesa Cattolica dedica interi convegni sulla pericolosità di Dimitri non mi metto più a ridire. Di certo occuparsi di lui rimase pericoloso editorialmente.
Luther Blissett
Moreno Buzzichini ex Luther Blisseth Wu Ming esperto in controguerriglia elettronica
I Luther Blissett wuming@wumingfoundation.com oppure info@guerrigliamarketing.it (ero amico del padre di uno di loro, Federico , l’editore nonché esperto in divorzi da cubane vampire Giancarlo Guglielmi)che lo avevano difeso nel brillante pamphlet “Lasciate che i bimbi” si videro chiedere quasi cento milioni di risarcimento dalla pm Lucia Musti-che ha vinto in primo grado- nonostante le tesi del magistrato sui Bambini di Satana non fossero state accolte .L’editore Valsecchi fa parte di quegli editori,tipo la Feltrinelli,che non esita a pubblicare cose rischiose ma poi scarica tutto sullo sventurato amanuense…i soldi lui li ha chiesti ai geniali della Luther Blisset che proveniendo la gran parte dalla classe operaia e dal piccolo proletariato giustamente non hanno gradito. Molto italiana infine ,non solo emiliana,l’ ingordigia predatoria a vuoto di Aldo Busi che scordandosi di aver dato la liberatoria per un suo articolo ripreso da Lasciate che i Bimbi(lui che in diretta televisiva non esitò a sostenere che non c’è nulla di male se un anziano sbaciucchia il pisellino a un pargolo) a sua volta chiese il quadruplo della Musti…detto questo che uno degli esponenti storici di Luther Blisset-Wu Ming ,Moreno Buzzichini ,sia stato arrestato di recente dalla FBI a Detroit (vedi FBI Rewards for Justice .Washington D.C. 20522 0303.Charges related to Buzzichini’s involvement in providing aid and electronic apparatus comfort to Osama Bin Laden )con l’accusa di essere stato l’esperto di contro guerriglia elettronica che in questi anni ha protetto Osama Bin Laden dalle ricerche di Echelon e della National Security Agency dà la misura della destabilizzante pericolosa creatività a livello planetario di questo organismo non solo più culturale ma ormai tentacolare ..secondo una nota sempre della FBI Buzzichini dopo aver resistito a un mese di torture- gli va dato atto senza fiatare- alla scoraggiata domanda finale: “Ci dica almeno perché ha dato una mano a un simile mostro.””Be talkative please we beg you.. why you backed up such an ugly monster?” pare abbia risposto:”Avevo purtroppo partecipato a troppe conferenze stampa con Walter Vitali e Giorgio Guazzaloca.”” I unwisly had taken part in too many Guazzaloca Vitali press conferences….” Sempre che la frase sia vera i supercomputers di Langley stanno ancora cercando di capire quali micidiali messaggi in codice nasconda.
Giorgio Guazzaloca foto www-comune di bologna.it
Un perplesso Cofferati legge Barenghi. Foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Ma a proposito di Giorgio Guazzaloca torniamo ai Sindaci,burocratica ma affidabile griglia di riferimento per cercare di delimitare quella incontornabile essenza che è il sapore, il profumo, l’incunabolo ,l’atomo primario di una città ,di un luogo,di quella paffuta manesca operosa contorta astrazione che è l’emilianoromagnolità…credo di essere stato l’unico giornalista –categoria che benché pratichi egli detesta- che Guazzaloca abbia abbracciato in pubblico. Non sono di destra,non sono italiano,non so distinguere da un assessore o da una giunta all’altra ma mi piacque il coraggio con cui affrontò e vinse la sua grave malattia e la sensibilità con cui rese omaggio a Indro Montanelli fino a riverire chi lo ricordava come Giorgio Soavi nel suo libro sul Caro Indro a cui solo la regale ospitalità di Tiziano Forni in città offrì una sala conferenze improvvisata nella sua Galleria in via Farini. L’ex Presidente dell’Ascom che pure come notista di colore del Carlino non esitava a utilizzare anche intime confidenze personali (me lo rivelò un traumatizzato Stefano Bonaga)bacchettava ferocemente nelle sue “conferenze stampa”quand’era Sindaco (lette come Benedetto XVI potrebbe promulgare una bolla Papale)chiunque osasse aprirsi la patta-cioè fare una domanda- con vertici di mal trattenuto scherno secondi solo alle mitiche conferenze sul calcio di Gazzoni Frascara dove non c’era giornalista che prima o poi non venisse trattato,come i colleghi sportivi ricorderanno, come un minorato mentale.
Il
suicidio della sinistra.Conferenza Barenghi Cofferati.
Foto
Cristiano Lovatelli Ravarino
Il
sapido Cofferati.
Foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Alludevo all’inizio a una emilianità a una Bologna invisibile…lo sono le conferenze dell’attuale sindaco Sergio Cofferati. Il suo Ufficio Stampa si guarda bene dall’invitarmi alle sue conferenze in Comune ma intercettandolo in altre mi sono anzitutto accorto con stupore di una cosa:il nostro Sindaco è un sapido spiritosone e la stampa locale si guarda bene dal riportarlo,forse perché incompatibile con la sua immagine di duro e puro ex leader carismatico della Cgil. A una conferenza al Mambo la nuova galleria d’arte Moderna in via Manzoni che il New York Times ha definito la “Tate italiana “salta su e definisce il giovane poco più che trentenne direttore Maraniello, in effetti affetto da alopecia,così:” Bravissimo il nostro Direttore novantenne. Non lo sapevate eh eh che aveva novantanni vero?ve lo dico io!li porta benissimo!” Alla Conferenza Stampa sull’apertura della Libreria Coop Ambasciatori arriva con un’ora di ritardo e si parcheggia sui piani alti. Richiamato benevolmente all’ordine dalla vicepresidente di Coop Adriatica Tiziana Primori giganteggia sonoramente con un, dall’alto :”Tiziana ma che vuoi! Stò mangiando delle meravigliose lasagne!e dovrei barattare delle sublimi lasagne per una conferenza stampa??sei matta?birichina!” l video lettore non equivochi,il sindaco è persona anche dai gusti raffinati. Appena arrivato a Bologna la prima cosa che fece non furono certo tedianti dibattiti con la base in Sala Serenella ma frequentare i sofisticatissimi concerti di musica classica nella Basilica di Santo Stefano organizzati dalla principessa Flavia Arone di Bertolino e se anche ingenerosamente l’ex deputato dei Democratici di Sinistra Franco Grillini lo ha accusato di “cercare d’occultare la propria indifferenza ai problemi reali della città con l’onda odiosa della sicurezza”Cofferati è uomo di antica sobrietà socialista.
Il
Marco Biagi di Sergio Cofferati
secondo Baget Bozzo
Riccardo
Barenghi conferenza Feltrinelli.
Foto Cristiano Lovatelli
Ravarino
Ha infatti abbandonato il primo appartamento in cui viveva nel capoluogo felsineo in via Adolfo Albertazzi 39 dichiarando a una disorientata proprietaria signora Bianca Alteri che non poteva permettersi l’affitto di 1250 euri al mese (adesso risiede nella centralissima via Rialto,lì forse gli affitti sono più popolari) E sebbene nelle sue disperate lettere Marco Biagi abbia scritto :”Sono preoccupatissimo mi hanno tolto la scorta e mi stanno criminalizzando,soprattutto Cofferati” trovo un po’ inclemente che Baget Bozzo bagetbozzo@ragionpolitica.it possa aggiungere “come è possibile commuoversi sul Cofferati premuroso padre quando fu l’atmosfera creata dalla Cgil da lui diretta che rese possibile il clima in cui le nuove br decisero di sparare e uccisero” perché il nostro aristocratico sindaco sa spiegare molto bene le sue ragioni. Alla Feltrinelli di Piazza Ravegnana la “Iena ” Riccardo Barenghi ex direttore del Manifesto aspetta per quasi un’ora il sindaco alla presentazione del suo esplosivo libro”Eutanasia della sinistra” Fazi editore. Solo un minimo di cavalleria mi impedisce di sbobinare lo tsunami di dileggi facezie veri e propri oltraggi irridenti con cui Barenghi e suoi ex colleghi ed amici ricoprono il primo cittadino fedelmente captati dal mio registratore ultrasensibile. Basti dire che mai viene chiamato per ruolo e nemmeno per nome ma,e cito la definizione più urbana, tuttalpiù : ”Quellò là che deve ancora arrivare”” Quello che chiude le osterie per fermarcisi di nascosto”.Cofferati alla fine arriva e dopo aver definito Barenghi “Uno a cui voglio molto bene” (forse non troppo ricambiato,ndr)e dopo aver schivato devo dire signorilmente una Erinni elettrice di Pasquino che letteralmente gli si avventa contro urlando frasi sconnesse su non so quali suoi presunti doveri di cordata si lancia in veri e propri miracoli di intelligenza politica per dare una vernice di successo agli agonizzanti risultati dei Democratici nelle ultime elezioni.
La delinquente allegria di via del Pratello foto CLR
Cordero di Montezemolo ipercritico su Prodi ma amico dei suoi amici. Foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Risponde benissimo anzi quasi ridicolizza una mia consunta domanda sugli sgombri coatti sul lungo Reno(ma anche qua noto un suo micidiale tic nervoso facciale ovviamente mai riportati dagli aedi della penna locali: una sorta di scossa verticale che gli contrae la fronte e le pieghe della bocca in un continuo microghigno sussultorio)anche se solo il mio filmato(cfr allegati video,mi scuso per l’oscillazione delle immagini dovute alla folla) credo possa rendere l’idea della spropositata tensione non voglio dire disprezzo di classe con cui anatemizza le infrazioni degli Osti del Pratello quasi fossero micidiali delitti. Mi rivolgo poi a Barenghi dicendogli che il suo libro è un feroce colpo alla nuca a un amore tradito,una descrizione della classe dirigente della sinistra storica come un insieme di pupazzi piccini astiosi e avidi solo di potere personale che solo chi li ha conosciuti dall’interno da sempre e ci aveva sperato può riuscire a scrivere. Prodi: una immagine logora vecchia francamente imbarazzante,un politico anche all’estero meno preoccupato dai drammi internazionali che dalla più piccola bega di provincia a lui riferibile riportata dall’Ansa che leggeva quella sì tremante,perlomeno secondo Luca Cordero di Montezemolo a Barenghi.
Casa
Clò a Zappolino
sede della seduta spiritca di via Gradoli
foto
Cristiano Lavatelli Ravarino
casa
Clò ove si svolse la seduta spiritica
su via Gradoli a
Zappolino
foto Cristiano Lovatelli Ravarino
(A proposito di Prodi , Bologna, e l’incredibile seduta spiritica di Gradoli nella vicina Zappolino ho imparato da Marco Dimitri che nella vita tutto è possibile, persino che le sedute spiritiche ci prendano..se però come è probabile Prodi aveva una fonte nelle BR il discorso spesso indignato che si fa in questi casi va ribaltato. E’ in fondo ammirevole che una persona delle Istituzioni abbia tali contatti nella società da riuscire ad avere una sonda nel terrorismo persino nel momento del suo massimo potere,probabilmente il figlio terrorista o fiancheggiatore di un suo collega d’Università o come qualcuno ha scritto un avvocato suo amico che gestiva società del Sisde residenti proprio in via Gradoli…L’eroismo però si può esercitare, non esigere. E pretendere che l’ex Presidente del Consiglio in un momento in cui le BR sembravano onnipotenti esponesse come fonte in prima persona sé e i suoi è davvero inclemente…a me colpisce peraltro il servilismo mediatico per cui non solo mai questa domanda gli sia stata fatta in televisione ma che in trent’anni nessuno si sia mai neanche azzardato a fotografare la villa dei Clò a Zappolino dove la presunta seduta si svolse villa qui credo visibile per la prima volta…ricordo quando una volta riconobbi la pochissimo conosciuta moglie di Alberto Clò passare vicino all’Osteria del Moretto di Porta San Mamolo. Le irridenti urla d’indignazione con cui reagì alle mie domande e al sospetto che la sua famiglia potesse simulare qualcosa foss’anche per Prodi mi dettero la misura e della attitudine recitative alla Eleonora Duse della signora e delle granitica fedeltà del suo entourage..io però tirai fuori un tesserino stampa americano e bleffando sonoramente dissi :”Senta signora,Dipartimento di Stato. Giochiamo a carte scoperte. Abbiamo anche i video satellitari (bum!ndr) di quando vi siete messi d’accordo e ora che non so per quale gioco politico stanno uscendo rischiate tutti la galera,o perlomeno lo sputtanamento.Io non sono d’accordo e sto cercando di lanciarvi un’ultima possibilità di spiegarvi. Faccia lei.”
CASTEL
SAN PIETRO IN CERRO
Foto American Press
I
Sapori della Bassa Piacentina al Castello
foto american press
La maschera d’acciaio recitativa della moglie dell’ex Presidente dell’Industria e del Commercio-ottimo pianista jazz per inciso e uno dei cui sensibilissimi figli ho di recente conosciuto alla Bottega dell’Elefante al Circolo Pavese-si sciolse di colpo e quasi piangendo balbettò tremante..”Mio Dio, mio Dio avete anche i video… la prego Dottore non faccia niente, mi rifarò viva entro domani….”ma ovviamente per fortuna l’entourage di Prodi non credette al mio bluff…di cui peraltro,e a proposito dello strano rapporto conflittuale che a volte i grandi emiliani hanno con l’emilianità, ancor più di Gradoli trovo misterioso che egli quando era Presidente della Commissione Europea invece che Parma abbia proposto come sede Lussemburgo per l’Agenzia Europea della sicurezza Alimentare tra lo sbigottimento generale e nonostante quest’ultima neanche l’avesse chiesto…forse una risposta risiede nel formidabile campanilismo con cui ogni reggioemiliano( Prodi è di Spilamberto) percepisce Parma..di recente grazie a una dei migliori e più versatili uffici stampa regionali www.ella.it info@ella.it sono stato ospite nel sublime Castello di San Pietro in Cerro www.castellodisanpietro.it- presente anche l’interessantissima raccolta d’arte moderna MiM Museum in Motion-e ho potuto constatare con quanta ferocia a loro volta gli aderenti ai Sapori della Bassa Piacentina produttori di culatello scherniscano i cugini parmensi nella produzione del sublime zibello, che pure dovrebbe essere un loro vanto, ad esempio per il loro intriderlo nel lambrusco e l’eccesso di inclinazione con cui lo stagionano..)
la grande pittrice Benedetta Jandolo ABRASA da Rifondazione per colpa di Carlo Marx foto Cristianio Lovatelli Ravarino
Un affresco a Bologna di BLU il genio di Senigallia foto american press
Bertinotti (sempre nel libro di Barenghi): un vanesio pronto a sprecar soldi del contribuente con innumerevoli ed inutili viaggi con aerei di Stato senza alcun senso capace di amicizie improponibili come la Angiolillo o Cecchi Gori pur di frequentare salotti mondani e che di politica “non capisce un cazzo” perlomeno secondo d’Alema e anzi “Se mi si mette di nuovo di traverso -sempre Bertinotti secondo d’Alema – lo spiano” (Ora capisco come mai più di dieci anni fa nella nuova sede di Rifondazione Comunista di via Alessandro Menganti a Bologna due pittrici militanti di assoluto livello come Benedetta Jandolo e Claudia Mingarelli si videro ricoprire di calce il proprio stupendo affresco sulla storia del socialismo perché,orrore!osava citare nei ritratti due che già allora erano -secondo almeno gli stessi dirigenti petroniani di Rifondazione- impresentabili,troppo poco manager,troppo poco salottieri : Carlo Mark e Mao Tse Tung) Veltroni che si indigna non perché il Manifesto lo mette in prima pagina con d’Alema con la scritta”Facevamo schifo “per il titolo ma perché lo avevano messo assieme “a quello lì” I fedelissimi di Veltroni che festeggiano a champagne la caduta del secondo governo Prodi in un bar di San Lorenzo in Lucina facendo finta meschinamente sia il compleanno di uno di loro…quando aggiungo che in ambito consolare americano è notorio che quando le istituzioni Usa cercavano di contattare d’Alema attraverso Veltroni quest’ultimo diceva di lasciar perdere perché l’allora segretario del Pci “era seriamente ammalato,forse irrimediabilmente” Cofferati interloquisce incredulo:”Come fa lei a saperlo!è impossibile!” dimostrando quanto poco conosca del giornalismo nostrano -e ciò che io nel mio infinitesimale rappresento- e soprattutto anche i libri che dovrebbero essere i suoi di riferimento dato che tutto ciò era stato alluso a chiare lettere anche dal giornalista di Panorama ex Unità Fasanella nella sua biografia sul Presidente della Fondazione Italianieuropei…
D’Alema con il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer
La strana affiatatissima coppia d’Alema Reece
( dica Barenghi quello che vuole ma d’Alema è un grande,io ho visionato i video di quando come presidente del Consiglio in ambito di riunioni di Alto Vertice Nato in un ottimo inglese anche se scolastico intimidiva senza alcuna soggezione generali americani a quattro stelle spiegando loro come risolvere i conflitti orientali riuscendo a scendere nelle diverse tattiche da adottarsi con le diverse etnìe locali-che lui a differenza di loro conosceva, si veda il suo competente anche se non acritico rapporto con Hamas- e facendo persino le pulci sulla conformità al terreno dei loro equipaggiamenti militari…considero come tutti Berlusconi un genio imprenditoriale ma siamo sicuri che riuscire il nostro Rupert Murdoch a dire in questi ambiti tuttalpiù:”Gracies ammericcani a noi per vostra liberescion !tankiù!e papi dall’oltretomba ai ghivviu my ascicurescion piangi.”faccia di lui uno statista internazionale di molto maggior spessore rispetto a un D’Alema di cui tra l’altro,mi confermano più fonti letteralmente disperate all’interno del Dipartimento di Stato,il presunto flirt con una eccitatissima Condoleeza Reece non fu pare frutto solo della fantasia malata di qualche dietrologo di Novella 2000?
Concerto al Castello di Galeazza foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Clark Lawrence e il Castello di Galeazza foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Ma se mi chiedo cosa mi ha riarpionato a questa patria minore dovrei dire soprattutto il sacco amniotico di persone straordinarie rimaste tali qualunque fossero le luci a volte deliranti della ribalta…Clark Lawrence che quasi si vergogna di essere americano tanto ama l’Italia di cui ha salvato interi palazzi antichi o addirittura Castelli come quello meraviglioso vicino Cento di Galeazza (maniero in cui Velazques e Guercino forse si incontrarono) creandovi lo straordinario circolo The Reading Retreats in Rural Italy info@galeazza.com che è un rosario continuo di feste mostre d’arte (indimenticabile quella recente della più grande pittrice irlandese vivente, Elizabeth Coby)concerti di musica classica e jazz di alto livello(uno dei sassofonisti di Miles Davies è andato a vivere con la sua band lì vicino)e che vede entusiasti soci frequentarlo provenienti da ogni parte d’Europa…
Meo e Maria de Gioia foto CLR |
Come sempre un affollato Circolo Artistico foto american press
Sempre a proposito di associazioni Meo e Maria De Gioia che da sempre dirigono il Circolo Artistico in Galleria Cavazza Isolani circolo.artistico.bologna@hotmail.it che dovrebbe esser un po’ il vanto e la vergogna del capoluogo felsineo perché da un lato è il circolo d’Arte più antico d’Italia (già lo frequentava Carducci e Morandi pagava la quota associativa con dei quadri!)ma nonostante circoli analoghi così storici in tutta Italia siano doverosamente a carico del Comune qui i nostri politici hanno sempre saputo spendere solo reboanti promesse,Pieferdinando Casini in primis,ma se questa secolare istituzione va ancora avanti è solo per il passato mecenatismo di industriali come Umberto Severi e Silvano Conti sia soprattutto perché Meo e Maria non hanno esitato a vendersi degli appartamenti per fronteggiare la micidiale affittanza….considerando che il Circolo è anche editore della più antica e suggestiva rivista d’arte italiana Iterarte nonchè promulgatore del Premio Marconi che è ormai di risonanza mondiale gli amministratori locali attuale e del passato(assiduo e brillante frequentatore ne fu Zangheri ad esempio) non si vergognano come dei ladri a non muovere un dito?
Edward Lucie Smith in piazza Santo stefano foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Paola Forni ELSmith e il direttore del Mambo Maraniello foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Quando nell’analfabetico silenzio e indifferenza dei media e delle autorità locali non molto tempo fa il più prestigioso e venduto storico dell’arte moderna Edward Lucie Smith è venuto a Bologna furono gli unici a darsi da fare per organizzare un prestigioso party in suo onore (oltre ovviamente la Galleria di Tiziano e Paola Forni- Lucie Smith è anche un grande fotografo-che gli hanno allestito una fascinosa esibizione di scatti assieme a uno dei suoi pupilli, il pittore Ventrone, conclusasi con una memorabile serata al Ristorante stellato Michelin Battibecco vicino alla Questura).
Flavia Arone Fabio Raffaelli e il direttore premiato dell’Espresso foto American press
Premio Ornella Geraldini Donne per il giornalismo
Stessa vergogna gli amministratori dovrebbero provare per la Basilica di Santo Stefano che vent’anni fa letteralmente cadeva a pezzi e se si è salvata lo deve solo alle centinaia di concerti di musica classica di livello europeo integralmente organizzati e sostenuti dalla principessa Flavia Arone di Bertolino una collega(già spalla di Tortora quando cercò di far decollare da Bologna un suo quotidiano)che assieme al Fabio Raffaelli (giornalista creatore tra l’altro di un elegantissimo portale Accademia del Turismo ItaliaVola info@bolognamiami.it ) non solo ha creato quello che è diventato di gran lunga il più prestigioso premio giornalistico femminile italiano il Premio Ornella Geraldini (la prima giornalista di cronaca nera del dopoguerra e mamma di Fabio Raffaelli,ndr) Donne per il Giornalismo ormai giunto alla sua tredicesima edizione di recente premiato tra pochissimi altri del settore dalle stesse mani del Presidente Napoletano al Quirinale ma dirige anche una casa editrice Inedita inedita@tin.it che ha compiuto radiografie esemplari come poche altre dei grandi casati industriali emiliani e non…
Festa al castello degli Arone foto CLR
Dentro al Castello foto CLR
…Ci vorrebbe una Bibbia per descrivere la suggestione delle sue feste a sfondo culturale nel Castello di famiglia di suo marito Ricki (delle cui scoperte mediche mi occupo in altra parte del mio journal on line,ndr) circondato dalla necropoli etrusca più importante del mondo e dove mezza Europa che conta è passata ma di cui,sempre preda della deriva personalistica del miei ricordi,io ho soprattutto negli occhi il misterioso fenomeno per cui in uno scenario tipo Uccelli di Hitchcock reale letteralmente migliaia di Aironi(nomina sunt consequentia rerum?)poco prima dell’estate si danno appuntamento nei piramidali cedri del libano che torreggiano attorno alla loro antichissima magione.
Graziella Martinelli foto American Press
Graziella Martinelli e sua Santità il Venerabile Uttara foto American press
A proposito di misteri persino un incallito cronista come me che a malapena crede che due per due faccia quattro è rimasto traumatizzato dalle doti(medianiche? parapsicologiche?) di Graziella Martinelli graziemarti@gmail.com tra le pochissime emiliane insignite a Malta dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Malta ( suo padre è stato fra i creatori della ceramica a Sassuolo i nonni fra i primi sostenitori di Enzo Ferrari)che ha passato gli ultimi trent’anni della sua vita per costruire ospedali ai bambini birmani e africani e forse anche per questo ha avuto come nessun’altro accesso agli studi esoterici ed iniziatici del Dalai Lama Tibetano oltre a quello Birmano ed è diventata l’assistente personale di altri inavvicinabili come Sua Santità il Maestro dei Maestri Paphonka Rinpoche, il Venerabile Oschlo ,il Marajà sciamano capo del Panjabi Baba Beki(proprio il padre dell’attore Karin Beki) i mitici sciamani mongoli del lago Baikal a parte il privilegiatissimo rapporto con Sai Baba notato da chiunque sia stato a Puttafarti…è trascorso ormai quasi un anno da quando passando un mano sulla fronte a un mio collega dell’Associated Press ormai in precirrosi alcolica che la stava intervistando gli disse (onestamente suscitando la mia ilarità)”D’ora in poi non berrai più. “Lo rincontro dopo un anno alla sede della Stampa Straniera a Roma dimagrito di venti chili e ringiovanito di dieci anni che, incredulo, mi confida:”Senti, non ci credo neanch’io.Ma da allora ho smesso di bere.” Alla Feltrinelli International di via Zamboni Cristobal Jodorowsky massimo esponente vivente dell’Alchemia Archetipica in mezzo a più di cento persone si sente chiedere da una ragazza di poter parlare con la madre morta che da tre anni la opprime ogni notte con degli incubi…le risponde”Non ho tanto potere..” Poi di colpo scruta la folla si alza va dalla Martinelli e tra lo stupore generale le si inginocchia di fronte dicendo ” Lei può.” Padre Efrem che qualcuno inizia a considerare una specie di nuovo Padre Pio(di certo fu il braccio destro di Dossetti a Monteveglio e folle immense ogni mercoledì mattina seguono le sue prediche private e richiedono i suoi esorcismi contro il demonio nella Chiesa di San Gregorio e Siro in via Montegrappa )come il Santo di Petralcina ha reazioni terribili con chiunque parli della Religione a vanvera per cui molti rimasero addirittura impietriti quando la Martinelli chiedendo per la prima volta la sua benedizione osò dire:” Lei è circondato da schiere di arcangeli.Con cui,vedo,parla molto volentieri.” Panico assoluto tra i fedeli che temevano Padre Efrem le urlasse di non bestemmiare.
Invece tra lo sbigottimento generale l’ex braccio destro di Dossetti con un sorriso le replicò:”E’ vero,è un dialogo a cui tengo moltissimo,lei è la prima ad accorgersene.La prego preghi per me.”
Oddone San Giorgi sotto le opere di Marzia
Ultimo giorno dell’osteria da Mario foto
Ho molta considerazione per i consiglieri comunali,i politici,i portaborse,i lobbisti,gli urbanisti,
i situazionisti ma sono figure incredibili come la Martinelli che ti fanno pensare a un luogo non solo come un nome astratto su una cartina stradale. C’è purtroppo anche una città che scompare mentre altre sue parti ricompaiono. Mario dell’Osteria anonima di via San Felice chiude dopo cinquant’anni e “la colpa è di quel delinquente di John Travolta che ha dirottato i giovani dalle osterie alle discoteche..”Burbero leggendario se la prende persino con la bellissima pagina d’addio che gli dedica la Repubblica locale…da Mario potevi intervistare un ex terrorista o portarci un capo di Stato l’atmosfera era perfetta in ogni caso…
Bruno Pinto foto American Press
Studio
di Bruno Pinto a Monteveglio
foto american press
Così come” ricreatore”di atmosfere perfette è il manager Oddone Sangiorni o.sangiorgi@fiagema.it a suo tempo organizzatore di diverse Fiere e uno dei pochissimi bolognesi a essere citato nello snobbissimo ma letto anche dagli arabi Euromoney che si è dedicato anche al rilancio di locali inteso come recupero “massivo”della loro tradizione…così grazie ai suoi suggerimenti la mitica gelateria Torinese pur rimanendo in parte tale ha rifocalizzato il Ristorante annesso” il Voltone” come il luogo,tra tanti che ce ne sono, come pochi altri rigoroso custode dei codici della cucina petroniana ed anche sulle sue antichissime pareti(sorge sotto i muri portanti di Palazzo Re Enzo )vengono esposte opere d’arte moderna di grande interesse come le due attuali di grandi dimensioni di Marzia Forteguerri di Pistoia pittrice schiva ma che ha tra i suoi ammiratori Maestri come Leonardo Cremonini (in genere inclemente nel giudizio persino con gli artisti di medio livello..)Sangiorgi tra l’altro,secondo accreditate voci di corridoio,sta per contribuire in modo importante a un evento mondiale 1909- 2009 il centenario della nascita di Guglielmo Marconi.
Festa
da de Maria.Guido de Maria Marcone Guidi Francesco Guccini e
consorti
foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Valerio Massimo Manfredi, higilander non solo nel successo, quasi mi spezza il braccio
E di grande arte e di grande vergogna bisogna parlare anche per la incredibile vicenda che ha caratterizzato le vicissitudini patìte da Bruno Pinto(un talento ammirato da gente del calibro di Ragghianti Cacciari Argan Sgarbi lo stesso Dosseti,fu lui la mia grande fonte sul monaco- padre spirituale della democrazia cristiana dato che da quasi cinquantanni vive appartato a Monteveglio)che si è visto sottrarre da un socio malfidato finto mecenate ben 200 quadri con tutto il sistema galleristico editoriale d’arte che non lo difende…antichi mentori come Lorenzo Sassoli dè Bianchi nonostante antichi appassionati carteggi scompaiono, Mazzotta nelle peraltro bella esposizione antologica a Foro Buonaparte nel 2005 avvalla con davvero poca lucidità lo scippo delle opere da parte del socio truffatore (che per inciso nel frattempo muore)con tanto di sorveglianza armata dei quadri fatti da Pinto contro..Pinto!..cavilli,raggiri notarili,documenti che un grande artista ma certo scarso perito contabile come Pinto ingenuamente avvalla…il risultato è che il derubato si ritrova a doversi ricomprare le proprie stesse opere illegittimamente sottrattigli in asta giudiziaria…per fortuna alla fine qualcuno prova vergogna e nessuno si presenta…il prezzo però per quanto simbolico rispetto al valore delle opere ammonta a diverse centinaia di migliaia di euro..per cui alla città e alle sue istituzioni si presenta una enorme occasione..comprare queste opere che forzatamente il Maestro deve mettere sul mercato a prezzi accessibili dato che si è indebitato per ricomprare..se stesso (opere che per inciso decorano splendidamente i luoghi dell’economia e della politica come dimostra in maniera mirabile la sua integrale decorazione del palazzo dell’Unioncamere in Fiera)Per chiunque fosse interessato basta contattare sua figlia Bianca biancamaria.pinto@fastwebnet.it oppure telefonarle allo 3391571496.
Jazz
in mezzo ai tavoli
al Circolo la Fenice e la Corona
foto
Cristiano Lovatelli Ravarino
Festa
a casa di Giovanna Montini per Bonito Oliva
foto Cristiano
Lovatelli Ravarino
E poi se solo metto il naso fuori Bologna la novella di questo articolo si trasformerebbe in un romanzo biblico…per citare due soli casi tra mille un concentrato di emilianità da passerella si coagula ogni anno a Ferragosto nella bella villa del regista Guido de Maria a Rocca Malatina vicino Vignola dove Bonvi-come tanti altri scoperto proprio da De Maria-si rifugiava quando era in rottura sentimentale e che vi ha lasciato un fantastico affresco…ci arriva di tutto,il milionario in tomi venduti ,archeologo, scrittore,attore, cattedrattico,conferenziere,anchorman televisivo, toponomasta, opinionista, sceneggiatore ad Holywood prediletto da Dino De Laurentis nonché biografo in pectore di Fidel Castro Valerio Massimo Manfredi(che ivi in una epica sfida a braccio ferro mi ha quasi spezzato un braccio)il collega Marcone Guidi di cui pochissimi sanno che in Afghanistan ebbe un tu per tu con Osama Bin Laden facendolo per di più incazzare-non ho ancora capito come ne sia uscito vivo-attori di Cinema con problemi mentali,grandi PR come la regina delle notti in Riviera Silvia Minguzzi,Francesco Guccini che si produce in incredibili zirudele basate sulla citazione a memoria di intere poesie del Leopardi pronunciate in dialetto dall’effetto irresistibile (ma di lui che mi guarda sempre sospettoso come se stessi complottando in chiave antimarxsista scordandosi per inciso che a suo tempo mi detti da fare per fargli avere-tramite Maria Teresa Liguori Bubani Presidentessa dei Cavalieri e Amici della Reale Accademia Filarmonica- il Premio Viareggio quello che più mi colpisce è il sublime fiorone di Brunello di Montalcino prodotto dalla sua prima moglie,qui tra i video una sua bellissima inedita ballata credo cubana con tanto di siparietto comico finale..)oppure Robert Bolzoni (vedi il suo interessante sito www.trecaravelle.com News Agency Italy USA )mio fraterno amico in Ambasciata Americana di cui è stato a lungo uno dei più seri e informati referenti dell’addetto culturale di turno.(Ma-aggiunge significativamente-“se per l’Ambasciata Usa avessi fatto il parcheggiatore in Emilia Romagna avrebbero reagito con lo stesso interesse”)
I libri del raffinatissimo Circolo Culturale la Bottega dell’Elefante
Secondo e ultimo caso fra mille L’Associazione “La Fenice e la Corona”a San Martino dei Manzoli di Minerbio del marchese Antonio Ballerini che ogni mercoledì nelle barchesse del meraviglioso Castello omonimo organizza pranzi strepitosi inghirlandati da musica Jazz anche con grandi nomi in uno scenario che ti fa ripiombare quasi in maniera clonante nell’antica New Orleans (per contatti 3281749795)
Guido Bosi una sua modella e la PR Tony Grillenzoni foto american press
Luca Goldoni presenta un suo libro nell’atelier di Guido Bosi
Tornando a Bologna dopo dieci anni ritrovo ragnatele concettuali che scaldano lo spirito come”La Bottega dell’Elefante “ oggi diretta da Magda Indiveri m.ind@tiscali.it che ogni lunedì fa leggere al circolo Pavese di via del Pratello a un personaggio famoso testi famosi che non lo riguardino..con approfondimenti a volte esemplari come quello recente sull’America di Obama.Grazie al mecenatismo della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna edita degli straordinari Libri di Realtà che cristallizzano il ricordo delle serate come il recente “La funzione mimetica delle letteratura e i suoi paradossi”si veda tra gli altri il folgorante segmento di Wu Ming 1 “Appunti sulla lingua della narrativa neo epica italiana”. Antesignano, in spazi più ristretti ovviamente, della “cultura saporita e cibi colti” della Libreria Coop Ambasciatori sono i mercoledì letterari che Pendragon organizza nella vicina Osteria di Tamburini in via Caprarie 3 con cornice di voluttuosa grasparossa culatello e olive ascolane fritte…affollatissima di recente la presentazione dell’ultimo romanzo di Oscar De Maria che fu silenzioso e brillante anello di collegamento nel passato tra le Istituzioni e la Presidenza del Consiglio.
Inaugurazione
Club Fantomas di Giorgio Celli
foto american press
Paolo
Gotti
foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Oppure i parties nell’atelier di Guido Bosi in via Farini che fu maestro ideale di Versace ed Armani e sarto di fiducia di personaggi storici come Picasso Giacometti Pavarotti nonché di diverse teste coronate…imperdibile il video di Luca Goldoni che vi presenta il suo ultimo libro scagliandosi contro “l’orrendo splendore” della psicologia locale e nazionale… In via Vinazzetti 3 in zona universitaria nasce una nuova Associazione il “Club Fantomas “del professor Giorgio Celli pioniere delle lotta integrata agli insetti che si snoderà attraverso conferenze e spettacoli tetatrali…io vado all’inaugurazione per incontrarvi il fotografio Paolo Gotti (non conosco paesaggi fotografici suggestivi come i suoi)mitico perché è stato il fidanzato storico della Veronica Lario prima che incontrasse Berlusconi…signorilmente pare a suo tempo abbia rifiutato indignato 5 milioni di dollari al Play Boy americano-che si sarebbe accollato anche le spese di eventuali reazioni legali- per degli scatti nature della giunonica discretissima moglie del Premier…non resisto da buon texano a chiedergli cosa si provasse di fronte a tanta bellezza e lui forse per la prima volta si lascia ad andare ad una dichiarazione in questo senso” Lo hanno sempre descritto come un rapporto fugace ma non è vero, la nostra storia durò più di 4 anni..”
Veronica Lario Berlusconi
Federico Aicardi foto American Press
”E il suo mitologico leggendario seno ?””E’ incredibile ma se ne vergognava,girava infatti sempre gobba ,rattrappita in avanti ,per occultarlo..le dicevo che era come mettere un drappo nero sulla Gioconda ma non c’era nulla da fare..Ha sempre negato di avere avuto una storia con *** (questo è il classico scoop da sciacalli ridens e io alla faccia da Chi Novella 2000 Bolero Hotel e l’Espresso ometto il nome anche perché sono amicissimo della mamma della moglie del Premier, la monzunese Flora Bartolini )ma anche qui non è vero perché mi telefonava per dirmi che con lui sentimentalmente non si trovava bene…poi un giorno mi telefonò per dirmi”Sai mi sposo con un tipo fantastico che viaggia in aereo personale e mi assicura che diventerà il numero uno in Italia e in Europa.” “Sì,e anche del mondo intero!” le risposi ironicamente. Invece aveva ragione lei.
Michele Nobile e Beatrice Serpieri foto american press
Festa nella villa Hercolani della principessa Claudia Hercolani foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Sono innumerevoli i fotogrammi che meriterebbero ben più film in questo mio ritorno a Bologna dopo dieci anni…l’Associazione Mondo 3 di Via Orfeo dello storico dell’arte Vittorio Riguzzi che Ha preso il posto del Circolo della moglie del professor Nicola Matteucci(Riguzzi nelle imitazioni rivaleggia con Ballantini) il cantante farmacista Federico Aicardi indistinguibile come qualità da Francesco de Gregori capace di improvvisare una ballata per un cliente qualsiasi del locale dove suona con annessa la poetessa Mariadelaide Gallo e il grafico Loris Lambertini che gli fanno poesie e ritratto,insomma.un servizio estetico completo…le splendide feste organizzate dalla PR concettual-internazionale Roberta Venturi (tra cui una rutilante in cui ho dato una mano in onore dell’AIDDA) che ha creato un suggestivo network d’arte Errars,lo splendido negozio-casa antiquariale di Maurizio Nobile www.maurizionobile.com in Piazza Santo Stefano frequentato da gente iperselettiva come la principessa Claudia Hercolani l’omologa Flavia Arone di Bertiolino(che ne curò l’inaugurazione)la fotografa dei potenti della terra Beatrice Serpieri (capolavori gli scatti sui figli di Lady Diana )Cristina Bersani con suo marito Giulio Biasion info@edihouse.it non solo direttore ed editore di riviste turistiche di punta come Vojager, L’albergo ,Scopri Bologna e della Associazione da lui ideata Il Club dei Sapori ma anche uno dei veri pochi gentlemen di questo mestiere…
Concerti per la salvezza della Basilica di Santo Stefano di Flavia Arone foto Cristiano Lovatelli Ravarino
Bologna notturna foto CLR
…di cui a livello locale ,a conclusione di questa troppo ristretta carrellata,vorrei segnalare simbolicamente la coraggiosa per non dire eroica giornalista ex Gazzetta di Sicilia ed Antimafia 2000 Rosalba Amico rosamico@hotmail.it le cui ricerche sul gigante distributivo Carrefour in Sicilia contribuirono a smantellare uno dei più grossi centri di riciclaggio di denaro mafioso europeo..”Trasferitami anche per..tranquillità in Emilia Romagna –dichiara-ho continuato a fare controinchieste,appalti comunali compresi. Risultato:tutte le riviste con cui avevo un contratto hanno immediatamente interrotto ogni rapporto di collaborazione.”
Francis Bacon e il suo erede universale John Edwards
Un ammirato Erede Bacon David Edwards con Giovanna Montini foto Cristiano lovatelli Ravarino
E infine… e infine ti rendi conto che una città nel tempo ha il compito di diventare anche il tuo hair bag, il tuo scudo, la tua parentela di scorta in caso di emergenze epocali. Nonostante a suo tempo titoli scandalistici sui media locali vinsi l’unico scontro legale mai avuto per i disegni regalatimi da Francis Bacon(vedi il libro” La punta dell’Iceberg i disegni di Francis Bacon”di Umberto Guerini umbertoguerini@hotmail.com Christian Maretti editore info@marettieditore.com di prossima uscita in Italia e anche, in inglese, in America e UK)e la storia proseguì ben oltre questo insensato agguato locale con i più grandi baconologi del mondo tipo Wieland Schmied o Edward Lucie Smith che li periziarono innamorandosene e il più chiuso e raffinato club d’arte inglese Il Colony Room sua seconda casa e geloso tempio della memoria del pittore che fece addirittura una festa in mio onore.All’improvviso,non è passato molto,mi arriva una telefonata dell’erede universale del grande genio dei Volti Urlanti David Edwards (attraverso il suo scomparso fratello John che fu il compagno di vita del pittore e la cui famiglia ,gli Edwards, divenne la vera famiglia di Francis Bacon) ”It’s time to get in touch Christian: I’ll be tomorrow at the aereoport.”
Festa in onore di David Edwards a casa della contessa Marzia Quadri di Cardano foto Cristiano Lovatelli Ravarino
David Edwards a casa di Lilli Corelli Pasquali
Domani? Si capisce che non solo vuole venire a controllare i disegni (so che è non solo uno dei più grandi antiquari inglesi ma attraverso il suo grande amico il costruttore kwaitiano Al Rascidi ha le mani in pasta anche nei più grandi insediamenti edilizi arabi )ma vuole anche appurare quale sia il mio habitat per capire se sia compatibile con il suo…vive a un’ora da Londra in un Castello di ottanta stanze…bene, grazie a una ricostituita intatta rete di affetti sarà lui a dichiararsi quasi intimidito dai meravigliosi ricevimenti in suo onore allestititi all’impronta in posti densi di una secolare eccelsa cultura decorativa per cui sarò sempre grato alla Giovanna Montini titolare delle migliore forse maglieria pronto moda italiana la contessa Marzia Quadri di Cardano i cui avi costruirono letteralmente Pistoia gli Arone di Bertolino le cui vigne producono una specie di Brunello di Montalcino locale dagli effetti quasi medicamentali la Lilli Pasquali Corelli ultima discendente di Arcangelo Corelli il Mozart italiano( per me come una zia) di cui conserva preziosissimi concerti grossi inediti…il suo giudizio sui disegni?Passato un po’ di tempo gli chiesi come mai avesse sostituito in una delle sale principali del suo Castello di L.Melford un famoso Papa del genio di Dublino con uno dei miei disegni “E’ migliore” mi ha risposto.
Tonino Lamborghini, foto CLR
Osteria del moretto foto CLR
E così. E così maledetta medievale ideologica bivulvare inincorniciabile Emilia-Bologna saporito rottame nella polvere stellare dello spazio profondo:non saprò mai diagrammare ciò che di te mi ha veramente trafitto…Le ninfe imborghesite che quando si slacciavano il proprio corpetto tra i cespugli di Paderno tramontavano nel proprio seno i fiori di un intero acrocoro. Lo sguardo felice di Imbeni a passeggio luminescente in via Rizzoli con Dubcek come due amici che dopo secoli hanno riacceso l’interruttore arrugginito della Storia.” Ossario” di Wiligelmo in San Giovanni in Monte, il quadro più bello del mondo,di cui quindi-essendo a Bologna- non parla nessuno. Tonino Lamborghini che quando Lee Jacocca venne a comprarsi la fabbrica del padre a Sant’Agata Bolognese e io unico in Europa riesco intervistarlo esplode costernato:”Mi rubano la mamma e tu parli del rapinatore!” Il Templare(anche nel cuore)capo dei Costantiniani Giovanni Maria Quadri di Cardano che vede un clochard assiderato nel cortile del proprio palazzo e lo mette a dormire nella stanza degli ospiti del proprio Palazzo-Museo vicino Piazza Maggiore e al maggiordomo che gli chiede se non abbia paura di essere derubato risponde:”Cosa importa rispetto aiutare chi soffre”. Gina Negrini che forse nascose a lungo i veri archivi del PCI che con un filo di voce novantenne d’acciaio ancora oggi cerca di dimostrarti che la rivolta d’Ungheria fu opera di infiltrati fascisti. Dossetti alle cui umane debolezze dedicai tre pagine su Panorama pur trattandola da novello Isaia che stendendomi le braccia sulle spalle al Palazzo dei Congresso in Fiera profferì:”Sei la creatura più celestiale-e più demoniaca-che abbia mai conosciuto.”
Colline di Bologna – foto CLR
Colline di Bologna – foto CLR
Guercino che a Cento regala a Velazquez il corpus dei disegni grotteschi di Leonardo,da allora scomparso, e io convincendo Francis Bacon a riprendere a disegnare a Monte Maggiore in quel di Calderino forse oso sperare qualche pagina di averla salvata. La Flavia Prodi Guerzoni anni fa che fa la spesa senza scorta nel fruttivendolo biologico di via San Leonardo e scavalcata maleducatamente da uno
studente reagisce sorridendo con un impagabile:”Avanti la gioventù!” “….Aver coniato sangue /Non significava saper schiacciare/ L’insetto del mondo./Così tutti i pianeti /Vanno ognuno all’ultima stazione/ Credendola Messia , Il 2 Agosto.” Il demone non solo cartaceo del paradosso per cui la poesia più terribile e forse più bella sulla strage di Bologna è stata scritta da coloro che la sentenza ipotizza l’abbiano ordìta. Avere vent’anni,il sottoscritto, bersi due litri di Pignoletto e nonostante ciò- o forse proprio per questo- vincere il torneo di tennis a Quarto Inferiore e non capire di aver già vissuto gran parte del tuo umile Paradiso. I cardini di vino dell’Osteria del Moretto spalancati sui battenti delle vicine placentari colline il cui uscio segreto si apre,lo giuro un giorno scopriremo in che punto ,sulle Colonne d’Ercole. O come ha scritto il Corriere di Romagna in un articolo epocale: ”Germania. Periferia di Rimini.”
Cosmo, maledizione. Periferia di Bologna.
Cristiano Lovatelli Ravarino
VIDEO
Il Cofferati furioso.
Quei
delinquenti degli osti del Pratello. Quelli che non lavorano, quindi
sfaccendati e forse mascalzoni.
Nonostante ciò gemme
acrobatiche di intelligenza politica.
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il video – 30 mb
Roger Riccobono.
Il vero
Inno del Bologna Calcio.
Bologna non conosce i suoi veri grandi
musicisti.
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il video – 43,5 mb
Luca Goldoni e l’invettiva
contro “l’orrendo splendore” dei sui conterranei.
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il video – 84 mb
Andrea Mingardi, il Ray Charles
italiano secondo Ray Charles e i capolavori dei Beatles che nessuno
suona.
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il video – 3 mb
Francesco Guccini in una inedita stupenda ballata forse cubana. Con comica finale.
guarda il video – 90 mb
David Edwards possessore dei quadri studia i disegni lasciatimi da Francis Bacon – foto CLR
David Edwards assieme a Meo dei gioia osserva uno dei disegni di Bacon in una prestigiosa collezione privata bolognese – foto CLR
Festa al castello di Galeazza con la proprietaria Franzoni Gallerani
Festa al Castello di Galeazza
al Circolo Artistico – foto CLR
Le grandi tavolate del Circolo Artistico