Sapevo che aveva pochi mesi-forse poche settimane-di vita quindi rimasi molto sorpreso quando notai la presenza di Mimmo Rotella all’inaugurazione ,due anni fa a Milano ,della Galleria- Cartoleria Fabriano. “Mi fa piacere vederla così in forma Maestro-“gli dissi augurale.
Come un fantasma che decida di spendere per pura cortesia le proprie ultime stille di sangue Mimmo Rorella mi posò sulla spalla una mano che più che appoggiarvisi sembrava ,diafana, traforarla e in mezzo a testimoni mi sussurrò: ” Tanto da vivere qualche altro giorno.. senz’altro.Ma non potevo mancare Gianfranco Farioli.E’ il nostro unico artista Rinascimentale.” (Rotella morirà tre mesi dopo,ndr)
Come un fantasma che decida di spendere per pura cortesia le proprie ultime stille di sangue Mimmo Rorella mi posò sulla spalla una mano che più che appoggiarvisi sembrava ,diafana, traforarla e in mezzo a testimoni mi sussurrò: ” Tanto da vivere qualche altro giorno.. senz’altro.Ma non potevo mancare Gianfranco Farioli.E’ il nostro unico artista Rinascimentale.” (Rotella morirà tre mesi dopo,ndr)
Ci ho messo due anni di frequentazione per capire quanto fossero appropriate le parole del supremo esponente del decollage.Per trovare un file classificatorio che non stia stretto a Gianfarioli (il suo contrattivo nome d’artista)io davvero credo si possano inziare a fare paragoni ideali come quello di un moderno Leon Battista Alberti. Sono accusato di provare in genere una specie di sadico piacere nel trovare qualunque motivo con cui schernire l’arte moderna, la mia fascinazione,quindi, penso possa essere credibile.
Gianfarioli è un pittore?anche. Ma è anche tutto il resto.
Forse sarebbe più semplice cercare dicapire cosa non sa fare.Architetto,decoratore d’interni,scultore di gioielli,progettista di macchine,designer di mobili,re-designer di elettrodomestici,urbanista,fotografo, scrittore, alchimista d’eventi sociali e culturali….e anche sorta di spiazzante coronavirus creativo in grado di inseririsi in qualunque talento per divernirne il doppio speculare,il riemerso inconscio iconico , l’eterozigota gemello espressivo.
Forse sarebbe più semplice cercare dicapire cosa non sa fare.Architetto,decoratore d’interni,scultore di gioielli,progettista di macchine,designer di mobili,re-designer di elettrodomestici,urbanista,fotografo, scrittore, alchimista d’eventi sociali e culturali….e anche sorta di spiazzante coronavirus creativo in grado di inseririsi in qualunque talento per divernirne il doppio speculare,il riemerso inconscio iconico , l’eterozigota gemello espressivo.
Ci vuole una immensa soave consapevolezza di sè per trasformare Francoise Sagan in creatrice di mobili,per proporre ad Anna Maria Calissoni Bulgari e Paolo Bulgari di disegnare assieme..gioielli Bulgari, per regalare a Gerald Malanga- il vero genio esecutivo di Andy Wharol- il suo ritratto definitivo,per fare il restyling delle più belle case italiane nonostante le firme storiche da cui vennero progettate…
Come ogni vero artista Rinascimentale Gianfarioli percepisce l’Italia come una immensa tavolozza dove non c’è monumento,dimora storica,cornicione,autovettura,ferro da stiro,volto,specchio d’acqua,stato d’animo,dna sociale che egli non amerebbe rimodellare,colorare,destrutturare, riconfigurare,….sembra il “Re Aedificatoria”di Leon Battista Alberti dei giorni nostri ed è invece soprattutto lo straordinario talento polifonico di un artista-forse sarebbe meglio dire progettista- fino ad oggi adorato da una cerchia di raffinatissimi intenditori ma che se la nostra editoria d’arte fosse meno lordata in gran parte solo da soffietti su ebeti di cui si nasconde la natura di inserzionisti gli dedicherebbe una copertina una settimana sì e una settimana no.(Non che qualche illuminata eccezione non ci sia stata come una,splendida,di House and Garden su un suo loft in piazza di Spagna a Roma)
E’ anche,bisogna dirlo,colpa di Gianfa. E’ troppo aristocratico per sottolinearsi, per citarsi. Io ci ho messo due anni per estragli- quasi ogni volta dolenti molari dalla memoria-notizie sulle sue creazioni,che pure sono così varie,o sulla sua vita, che pure è densa di innumerevoli incontri.Anche perchè un’altra sfaccettatura soprendente delle sua psicologia è quella di dimostrarsi un vero e proprio biografo dell’attualità. Di ogni persona che ha incontrato ricorda tutte le ramificazione parentali,le opere,gli amanti,gli scontri,i misteri,le ermeneutiche,i testi…e mai,mai,che un suo giudizio non sia – benchè puntualmente folgorante-privo di pietas per la persona o per l’opera rievocata…il colloquio a volte con Gianfa si fa pressochè telepatico.
Tu gli dici una cosa e lui già risponde alla terza sottoipotesi sottotraccia al tuo discorso. (L’unica persona che ho conosciuto dell’altro sesso in Italia con la stessa velocità mentale è la scrittrice Barbara Alberti, più che intuire lei preaffabulava i tuoi stessi discorsi,non a caso -per chi ne capisce qualcosa-la più bella intervista degli ultimi venti anni in un giornale italiano-sfido chiunque a smentirmi-è quella che le ha fatto per il Magazine del Corriere della Sera Claudio Sabelli Fioretti)
Ma questo creatore il cui terribile padre costruì i primi grandi supermagazzini a Milano che sa parlare imprevedibilmente dell’intero mondo e troppo poco vuol parlare di sè non è certo affiorato dal nulla….furono Renato Guttuso e Mino Maccari presentatigli da Francesco Waldner che ne intuirono il talento e gli suggerirono di iscriversi al Liceo artistico di Roma. Inizia subito a interagire con il gruppo più sovversivo esteticamente del 68 “Gli Uccelli” della Facoltà di Architettura di Valle Giulia (nidiata i cui pacificati detriti arrivano fino ai giorni nostri, l’ex ottimo inviato speciale oggi esperto soprattutto di pallone Paolo Liguori di Italia Uno ad esempio )Poi entra nella bottega di Gastone Novelli e di Afro (il padre dell’astrattismo italiano a cui,con lungimiranza,le istituzioni davano da insegnare Figurativo..)e sotto l’ala pedagogica di maestri come Bruno Zevi,Maurizio Sacripanti,Paolo Portoghesi.Entra in simbiosi con il grande pittore Lorenzo Tornabuoni grazie al quale diventa intimo di Alberto Moravia,Pier Paolo Pasolini,Fabrizio Clerici,Valerio Zurlini…io dico che con i suoi ricordi su ognuno di loro si potebbe fare un libro,considero un crimine da parte mia ogni volta che ho incontrato Gianfa senza portarmi un registratore appresso.Comunque a partire dai dai primi anni settanta la sua è un’ idra compositiva i cui trasfigurativi tentacoli non risparmiano nulla.
Arreda il residence Sottocatena di Taormina per lo Studio dell’architetto Giulio Minoletti di Milano,lavora a Roma con Tomaso Buzzi e Giorgio Pes- quest’ultimo scenografo di genio adorato da Luchino Visconti e architetto prediletto da Silvio Berlusconi-progetta elementi di illuminazione per la Ditta Sarfatti,vince il Premio Roma per la fotografia, disegna manufatti per Renè Podbielsky per Palazzo Taverna a Roma,diventa il corrispondente del Woman World Daily,contribuisce alla riprogettazione della casa di Brando e Cristiana Brandolini d’Adda,collabora con Bulgari, idea mobili con Francoise Sagan,produce punti luce in ottone e perspex per lo Studio Gieffediuno di Roma,rimodula assieme a Lauretta Benaglia della Polla il logo della Società Italiana Aeritalia,disegna tessuti per Alfredo Tedesco a Milano, insegna in Università di prestigio come quella per la terza età del Cardinale Colombo a Milano,cura con Carla Venosta le pubblicazioni e i premi della Fondazione Europea Guido Venosta e inizia letteralmente a ricoprire l’Italia di progettazione e ristrutturazione di case e negozi di prestigio in collaborazione con l’architetto Elena Cirincione……la catena dei negozi Gherardini ,la Villa di Umberto Ortolani, (!)la villa al Circeo di Giancesare e Alessandra Romagnoli, gli Uffici del Cavaliere Cosentino Puglisi,casa Giorgio e Rosanna Falk,casa di Massimo Garcia -il mitico play boy dell’high society-al Colosseo a Roma, sempre con Elena Cirincione la piscina il giardino e la casa di Ignazio de Luca a Catania, sempre a Catania la villa del Cavaliere del lavoro Ennio Virlinzi,lo studio e l’ufficio dell’ex ministro democristiano Tony Bisaglia e -spaziando nel mondo- la depandance per gli ospiti di ville come quella ad Acapulco del barone Ricky di Portanova talmente intriganti da fare da set per uno dei film di 007….. altre fulminanti progettazioni la City Car (1971!) che quasi trent’anni dopo come idea gli verrà chiaramente rubata dai progettisti della Smart Car…
Per non parlare di tutta l’attività pittorica o di quella di disegnatore di gioielli di cui sono rimasti memorabili quelli creati per Donina Cicogna come i ricordi che ha del suo apprendistato.Ad erudirlo ai misteri creativi della orificeria due personaggi che se non fossero veri sembrerebbero ognuno scaturiti dalla pagine balzacchiane di un romanzo.
Il primo Fulco Santostefano della Cerda,duca di Verdura,(l’apprendistato a Gianfarioli verrà fatto nella stupenda villa dei Pecci Blunt a Reale di Marnia) alla cui madre il cugino Tomasi di Lampedusa si ispirerà per creare la figura di Angelica. Introdotto da Cole Porter diventa in America il creatore di preziosi esclusivo per tutti i grandi di Holywood,Greta Garbo,Gary Cooper,Joan Crowford.Suoi saranno i temi delle corde e delle monete attribuite a Coco Chanel i cui preziosi famosi nel mondo erano in realtà opera sua…solo il racconto integrale con cui alchemicamente Fulco della Cerda viene rievocato dal suo allievo riempirebbe l’intero articolo.Ma solo su questo microsegmento della sua creatività Gianfarioli avrà anche un’altra maestra scivolata di netto dalle pagine della Storia,Lady Lidia Deterding,l’unica amante per cui Adolf Hitler stava per lasciare Eva Brau…è come se questo nostro singolare artista postrinascimentale avesse voluto succhiare-delicatamente riuscendoci- il sangue della cultura di un intero secolo.
Il primo Fulco Santostefano della Cerda,duca di Verdura,(l’apprendistato a Gianfarioli verrà fatto nella stupenda villa dei Pecci Blunt a Reale di Marnia) alla cui madre il cugino Tomasi di Lampedusa si ispirerà per creare la figura di Angelica. Introdotto da Cole Porter diventa in America il creatore di preziosi esclusivo per tutti i grandi di Holywood,Greta Garbo,Gary Cooper,Joan Crowford.Suoi saranno i temi delle corde e delle monete attribuite a Coco Chanel i cui preziosi famosi nel mondo erano in realtà opera sua…solo il racconto integrale con cui alchemicamente Fulco della Cerda viene rievocato dal suo allievo riempirebbe l’intero articolo.Ma solo su questo microsegmento della sua creatività Gianfarioli avrà anche un’altra maestra scivolata di netto dalle pagine della Storia,Lady Lidia Deterding,l’unica amante per cui Adolf Hitler stava per lasciare Eva Brau…è come se questo nostro singolare artista postrinascimentale avesse voluto succhiare-delicatamente riuscendoci- il sangue della cultura di un intero secolo.
Non a caso già ai primi anni settanta il mitico Moma si era accorto d lui immettendo nella collezione permanente alcuni suoi oggetti di disegni industriali.
Ma sembra giunta davvero l’ora che L’Italia si accorga definitivamente di lui,un personaggio che nel Rinascimento si sarebbe trovato completamente a suo agio mentre oggi molti dei nomi che vanno per la maggiore non vi avrebbero saputo fare, probabilmente,neanche i palafrenieri.(Rari preziosi oracoli delfici come Ferdinanda Pivano hanno per fortuna vaticinato anche nel nostro paese la inimparagonabile presenza di Gianfarioli presentando ad esempio in modo straordinario la sua mostra in onore di Gerald Malanga dove l’ho conosciuto…)
Ma sembra giunta davvero l’ora che L’Italia si accorga definitivamente di lui,un personaggio che nel Rinascimento si sarebbe trovato completamente a suo agio mentre oggi molti dei nomi che vanno per la maggiore non vi avrebbero saputo fare, probabilmente,neanche i palafrenieri.(Rari preziosi oracoli delfici come Ferdinanda Pivano hanno per fortuna vaticinato anche nel nostro paese la inimparagonabile presenza di Gianfarioli presentando ad esempio in modo straordinario la sua mostra in onore di Gerald Malanga dove l’ho conosciuto…)
Ma c’è qualcosa di ancora più importante nella vita di Gianfa,perlomeno per chi come me pensa che l’amore per l’arte sia tutto ma comunque meno importante dell’amore per gli animali.Una volta lo incontrai in un lato periferico della Stazione Centrale del capoluogo lombardo-là dove Milano si trasforma di colpo in una sudicia Bagdad-emettere strani suoni rivolto verso l’alto.”Ti senti bene Gianfranco?”gli chiesi preoccupato.Stava cercando di dare da mangiare a delle piccole tortore del collare perchè si era accorto che ne avevano ucciso la madre…i tre piccoli volatili vennero poi portati a casa e con un alimentazione goccia goccia miracolosamente salvati. Se si ha la fortuna di sorseggiare del Perriere- Jouet nella casa francescana dove Gianfranco riceve splendidamente gli amici(come un vuoto nitido cristallo riempito solo dalla sua concentrazione) basta un suo fischio e due tortore si sistemano nel loro nido,cioè la testa di Farioli,e la terza sulla sua spalla e da lì non si spostano neanche a pregarle in ginocchio.
Se il nostro distrattissimo irraggiungibile snobistico Dio dai suoi innumerevoli giretti ai bordi dell’Universo un giorno dovesse rifare una capatina in questa nostro sperdutissimo mondo io so già a Milano in quale spazio francescano andarlo a trovare.
Cristiano Lovatelli Ravarino